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Nel 1955, quando una donna di colore si era rifiutata di cedere il posto in autobus a un bianco, egli in uno dei suoi infuocati discorsi ai fratelli neri disse: "Non userete più l'autobus per recarvi a scuola, al lavoro, al mercato. Andate a piedi o chiedete il passaggio a un autista nero". Questo sciopero durò 15 giorni, con un pretesto Martin Luther King fu incarcerato. Egli si appellò alla Corte Suprema che, a sorpresa, dichiarò contrarie alla Costituzione le norme sulla segregazione negli autobus dell'Alabama.
Kennedy aiutò a questo riguardo M.L.King al quale aveva già dichiarato la sua simpatia a proprio rischio. Nonostante violente manifestazioni dei bianchi, il giovane Meredith (così si chiamava) poté frequentare l'Università, sia pur scortato dalle guardie federali, e poté laurearsi.
Dopo tre mesi Kennedy fu ucciso a Dallas, a 47 anni. La legge sui diritti civili fu approvata nel 1964, in gennaio. Ma la battaglia di M.L.King non era finita: "Occorre abbattere le barriere interne della mente e dello spirito: ora ci troviamo gomito a gomito coi bianchi, ma separati per quel che riguarda il cuore". Nel 1968 anche M.L.King fu ucciso, a 39 anni. I suoi sermoni, raccolti nel libro "La forza di amare" sono intrisi di passione umana e cristiana. M.L.King riteneva che per la ricerca della libertà vi fosse la resistenza non violenta che unisce l'acutezza della mente e la tenerezza del cuore. Egli disse tra l'altro, quando ricevette il Premio Nobel: "La Non violenza è la risposta più alta ai cruciali problemi politici e morali del nostro tempo, la necessità per l'essere umano di avere la meglio sulla oppressione e la violenza senza ricorrere all’oppressione e alla violenza. Bisogna elaborare per ogni conflitto umano un metodo che rifiuti la vendetta, l'aggressione, la rappresaglia; il fondamento di tale metodo è l'amore". |