L'Ottocento L’inizio del secolo vide gli abitanti di Lugagnano, da poco staccatisi
dalla parrocchia di San Massimo, impegnati nella costruzione della chiesa
vecchia (così detta per distinguerla dalla chiesa odierna). Poco dopo, nel
1815, Veneto e Lombardia con il Congresso di Vienna passarono sotto
l'impero austriaco. Le
Guerre d'indipendenza contro l'Austria toccarono
anche il nostro paese, così come i paesi vicini che furono teatro degli scontri
e delle battaglie del Risorgimento, trovandosi essi proprio in mezzo al sistema
difensivo austriaco del Quadrilatero che si basava sulle fortezze di Verona, Legnago, Mantova e Peschiera.
Durante
quelle battaglie
ci furono anche degli scontri per le strade del nostro paese. Dopo l’unificazione del Regno d’Italia, passata l’iniziale euforia,
per i cittadini veronesi arrivarono tempi tutt’altro che facili: pesanti tasse
sul macinato, sul bestiame e sul sale contribuirono a sviluppare il malcontento
generale. Una grande
crisi colpì anche la produzione del vino: gli agricoltori furono infatti
costretti a sostituire i
vigneti con i più moderni ceppi americani. A tutto questo si aggiunse l’epidemia di colera che colpì Verona, risparmiando però la zona di Lugagnano. Con tutto ciò si può capire come mai il numero degli abitanti di Lugagnano rimase sostanzialmente stabile nel corso dell'800 (vedi grafico). Solo verso la fine del secolo, come accadde anche nel resto d'Italia, si ebbe un aumento della popolazione che tuttavia ebbe come conseguenza una crescita dell’emigrazione a cavallo tra l'800 e il 900: la popolazione, come accadeva nelle campagne di tutta Italia, emigrava per cercare un lavoro e una nuova vita nei paesi del Nordeuropa e nelle Americhe. |