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L'Ottocento

L’inizio del secolo vide gli abitanti di Lugagnano, da poco staccatisi dalla parrocchia di San Massimo, impegnati nella costruzione della chiesa vecchia (così detta per distinguerla dalla chiesa odierna). Poco dopo, nel 1815, Veneto e Lombardia con il Congresso di Vienna passarono sotto l'impero austriaco.

Le Guerre d'indipendenza contro l'Austria toccarono anche il nostro paese, così come i paesi vicini che furono teatro degli scontri e delle battaglie del Risorgimento, trovandosi essi proprio in mezzo al sistema difensivo austriaco del Quadrilatero che si basava  sulle fortezze di Verona, Legnago, Mantova e Peschiera. Durante quelle battaglie ci furono anche degli scontri per le strade del nostro paese. Gli Austriaci nel frattempo, dopo la guerra del 1848-49, costruirono delle fortificazioni per difendere la città di Verona, che era uno dei capisaldi del Quadrilatero. Tra queste fortificazioni c’era anche il forte di Lugagnano.

Dopo l’unificazione del Regno d’Italia, passata l’iniziale euforia, per i cittadini veronesi arrivarono tempi tutt’altro che facili: pesanti tasse sul macinato, sul bestiame e sul sale contribuirono a sviluppare il malcontento generale. A Lugagnano la situazione non era molto diversa: la fermata dei grandi lavori di canalizzazione per i costi troppo alti scatenò furiose polemiche (i lavori verranno ripresi solo negli anni trenta del secolo successivo). 

Una grande crisi colpì anche la produzione del vino: gli agricoltori furono infatti costretti a sostituire i vigneti con i più moderni ceppi americani.  La crisi poi arrivò anche nell'industria della seta: dopo aver toccato i massimi splendori tra il 1850 e il 1860, la produzione crollò a causa della pebrina, una malattia proveniente dalla Francia che provocava l'atrofia dei bachi. La situazione si risolleverà solo all’inizio del Novecento per poi raggiungere il vertice di produzione negli anni del primo dopoguerra.  

A tutto questo si aggiunse l’epidemia di colera che colpì Verona, risparmiando però la zona di Lugagnano.

Con tutto ciò si può capire come mai il numero degli abitanti di Lugagnano rimase sostanzialmente stabile nel corso dell'800 (vedi grafico). Solo verso la fine del secolo, come accadde anche nel resto d'Italia, si ebbe un aumento della popolazione che tuttavia ebbe come conseguenza una crescita dell’emigrazione a cavallo tra l'800 e il 900: la popolazione, come accadeva nelle campagne di tutta Italia, emigrava per cercare un lavoro e una nuova vita nei paesi del Nordeuropa e nelle Americhe.