Panarotta
2002
Dal
cocuzzolo della montagna…
Ecco!
La sveglia suona (in realtà è mia mamma che è venuta a
chiamarmi). Fuori è buio… Rotolo giù dal letto senza
perdere nemmeno un secondo. Volo in sala dove ho preparato la
mia tuta spaziale per evitare di svegliare mia sorella nel
trambusto. Calzettoni, pantaloni, scarponi, canottiera,
dolcevita… perfetto. Tutta imbottita, raggiungo la cucina
per una sostanziosa colazione: mi aspetta una giornata ricca
di esperienze!! Prima di uscire di casa, indosso la mia super
giacca a vento e passo a prendere Annachiara (anche lei
vestita da navigatrice spaziale, ma nessuno mi batteva) e di
corsa a scuola. Lì, una cinquantina di “astronauti”
aspettava la partenza del pullman.
Un
po’ mi vergognavo a uscire dalla macchina perché tutti (o
quasi) avevano tute nuovissime, colorate e originali…
Comunque uno, due, tre e hop, via verso Trento e oltre. Due
ore (o forse tre) di viaggio. C’era chi cantava, chi
ascoltava musica, chi spettegolava, chi parlava in modo calmo
e tranquillo e chi… urlava. Eravamo agitatissimi.
Appena
ci hanno comunicato che eravamo ormai arrivati a Panarotta
2002, con velocità abbiamo indossato le giacche a vento, i
guanti e le pettorine arancione. La pista era candida, piena
di “professionisti” che si lanciavano sparati, gente da
tutta Europa: Germania, Inghilterra, Danimarca, Spagna… Al
noleggio, uno alla volta siamo entrati e ci è stato
consegnato il materiale.
Ci
hanno divisi in quattro gruppi: due composti dai principianti,
due dagli “esperti”. Io ero nel gruppo degli esperti, che
doveva affinare la tecnica. Due, tre discese e già avevo
preso la mano con gli sci paralleli: mi piego, punto, su,
giro, giù, poi a ovetto. Quante grida! Sentivo l’adrenalina
nelle vene, l’alta tensione! Non è come sulle giostre di
Gardaland, dove sei seduto con le sbarre di sicurezza e
aspetti il momento della discesa; lì devi reggerti sulle
“tue” gambe e tenere le braccia tese avanti.
Poi
alle due finalmente si mangia! Un po’ di riposo, ma alle tre
si riparte! Peccato che si finisce alle quattro quando
dobbiamo riconsegnare il materiale! Un giorno è già
passato… Uff, che stanca, le gambe cedono… A casa subito
sotto la doccia calda e poi a dormire, aspettando le nuove
emozioni ed esperienze da vivere l’indomani, perché
“domani” è un altro giorno! Un altro giorno sulla neve.
Anna
2B
Quattro
giorni al fresco, dedicati al puro divertimento. C’era molta
ansia e forse un po’ di paura, ma anche un grande desiderio
di sciare. La prima discesa era facile, ma io mi beavo di
quell’ebbrezza e di quel venticello che mi sfiorava il
volto.
A
tavola poi era bello raccontare agli amici le avventure sugli
sci, mangiando e ridendo. Mi sono divertita moltissimo perché,
oltre a quei piccoli voli, tutti hanno avuto l’occasione di
conoscere meglio i compagni delle altre classi.
Denise
2B
Non
capisco ancora come io sia potuto sopravvivere alla prima
discesa. Il nostro maestro, infatti, ci ha fatto fare molti
fuoripista che poi si sono rivelati divertenti. È stato ogni
giorno più divertente. Secondo me questa esperienza sulla
neve è stata una lezione un po’ diversa, perché la scuola
non insegna solo matematica e geografia, ma anche a stare con
gli altri.
Pietro
2B
Caro
diario, oggi mi sono divertito un sacco. Infatti, io e i miei
amici siamo andati in montagna a sciare in una località
chiamata Panarotta 2002. E’ stato il professor Arrichiello
ad organizzare queste uscite sulla neve. Sul pullman mi sono
seduto in fondo dove c’erano tutti i miei amici: c’era chi
ascoltava musica, chi chiacchierava con il vicino e chi
giocava con il cellulare. Io sono riuscito a fare di tutto, ma
a turno: prima parlavo, poi ascoltavo la musica e infine
giocavo col cellulare.
Quando
siamo scesi dal pullman, io e i miei amici abbiamo dato un
occhiata a tutte le piste, che erano varie, difficili,
medie o semplici. In seguito ci hanno diviso in vari gruppi: i
bravissimi, i medi ed i principianti. Io facevo parte del
gruppo dei principianti, dato che non avevo mai messo gli sci.
Nonostante la mia inesperienza, non pensavo proprio il primo
giorno di farcela.
Verso
le quattro e mezza eravamo già sul pullman, pronti a
ripartire, sfiniti dalla stanchezza, ma contenti per
l’esperienza fatta. Mi sono divertito un “sacchissimo” e
spero di divertirmi così tanto anche domani, dopodomani e
dopodomani ancora. Questa sera penso di andare a letto presto
perché non riesco più a stare in piedi e a tenere gli occhi
aperti. Dunque, caro diario, ti dico: “Buonanotte, sogni
d’oro e a domani!”.
Alessandro
2C+
Tutto
ha avuto inizio lunedì 26 febbraio quando noi ragazzi,
vestiti con la tuta da sci, ci siamo ritrovati di fronte al
pullman ad aspettare che iniziasse la mitica uscita sulla
neve. Una volta saliti sul pullman, il professor Arrichiello
ha fatto l’appello: c’eravamo tutti. Prima di prendere
l’autostrada ci siamo fermati per far salire due tizi che
non conoscevamo: erano i nostri accompagnatori. Il primo si
chiama Giovanni (alto e giovane non scia, ma va sullo
snowboard), l’altra si chiama Cristina (40 anni,
dovrebbe sciare con noi).
Abbiamo
viaggiato per due ore e mezza, “circondati” dai cellulari
e dai continui richiami dell’autista per farci stare seduti.
Ad un certo punto una ragazza si mette a cantare e tutti le
vanno dietro. Il viaggio prosegue felice e spensierato. Alle
10.30 un grosso cartello, con su scritto “PANAROTTA”, ci
indica che siamo arrivati.
Scendiamo
dal pullman e, dopo aver preso dagli zaini le cose che ci
potevano servire, prendiamo lo skipass e la pettorina
arancione che ci distingue dagli altri sciatori. Per un po’
camminiamo sulla neve; poi, muniti di sci, racchette e
scarponi, iniziamo l’avventura che dura tre ore.
Dopo
pranzo, noi ragazzi siamo usciti per una battaglia di palle di
neve, così che alla fine sono bagnata fradicia. Riprendiamo a
sciare solo alle 15.00, senza maestri. Alle 16.15 ripartiamo
e, sempre “circondati” dai cellulari e dai richiami
dell’autista, arriviamo a scuola dopo le 19, stanchissimi.
Come primo giorno non è andata tanto male; speriamo che anche
i prossimi siano così. È stata l’uscita più bella che io
abbia fatto in tutti gli anni scolastici.
Maria
2D
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