La facciata La facciata, in puro stile romanico, è quasi interamente in tufo. Le sottili e piatte lesene verticali ci danno già un'idea dello spazio interno. Orizzontalmente, all'altezza del protiro, corre una serie di dodici arcatelle doppie, mentre archetti ciechi profilano i contorni. Sotto il timpano si apre il meraviglioso Rosone del Brioloto (1200 circa) i cui raggi sono formati da dodici colonnine binate in marmo rosso. È detto anche "ruota della fortuna" perché sulla fascia esterna mostra sei figure umane in rilievo: due che precipitano, due che risalgono, una quinta in alto seduta con scettro e corona, la sesta in basso che soccombe. Questi rilievi sono una metafora del perenne alternarsi delle condizioni della vicenda umana: ora fortunate, ora infelici. La parte bassa della facciata è ricca di sculture, perché la chiesa medievale, sia di stile romanico che gotico, in un mondo in cui quasi tutti erano analfabeti, era la "bibbia dei poveri": sculture e dipinti insegnavano anche a chi non sapeva leggere, ma sapeva guardare. Il protiro, opera del Nicolò, è sorretto da due agili colonne che poggiano su due leoni marmorei. Nella lunetta è raffigurato S.Zeno che calpesta il demonio (simbolo forse della parte politica imperiale identificata con il male) e benedice i fanti ed i cavalieri del libero comune veronese (vedi la storia di Verona). Ai lati del portale troviamo una serie di riquadri in marmo greco che vanno letti da sinistra a destra ma dal basso verso l'alto per rispettare l'ordine cronologico. Quelli sulla destra, attribuiti a Nicolò, trattano temi del Vecchio Testamento (Creazione degli animali, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Peccato originale, Cacciata dal Paradiso terrestre, Maternità e lavoro dei progenitori), tranne i due riquadri più in basso che mostrano "Teodorico che caccia il cervo". I riquadri di sinistra invece, attribuiti a Guglielmo, narrano scene del Nuovo Testamento (Visitazione, Annunciazione, Avviso a Giuseppe, Nascita di Gesù, Arrivo dei Re Magi, Presentazione al tempio, Fuga in Egitto, Battesimo di Gesù, Tradimento di Giuda, Gesù crocefisso), eccettuati i due inferiori che illustrano un duello di cavalieri ed uno di fanti. Ed eccoci al gioiello della facciata, il portale, formato da due battenti su cui sono infisse le celebri formelle: 48 lamine bronzee inchiodate su legno, 24 per battente, realizzate da più mani verso il 1200. Vi sono rappresentati, in modo non sempre ordinato cronologicamente, episodi del Vecchio Testamento e della vita di S.Zeno (battente di destra) e momenti della vita di Cristo e di S.Giovanni Battista (battente sinistro). |