Il colonialismo
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Il colonialismo iniziò intorno al 1500 con la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo. Egli partì il 3 agosto 1492 dal porto di Palos in Spagna con due caravelle (Nina e Pinta) e una nave (Santa Maria), concesse dalla regina di Spagna Isabella di Castiglia. Il 12 ottobre di quello stesso anno egli gettò l'ancora in un'isola abitata da indigeni alla quale diede il nome di San Salvador.

Le conseguenze di questa scoperta furono disastrose per le popolazioni locali perché gli Europei (Portoghesi, Spagnoli, Inglesi) sfruttarono le risorse del nuovo continente arricchendosi  enormemente a spese delle popolazioni originarie dell’America.

Contemporaneamente iniziava la scoperta e la penetrazione nelle terre africane ed asiatiche; anche qui gli Europei sfruttarono a proprio esclusivo vantaggio le grandi ricchezze trovate (prodotti agricoli, minerali e in seguito fonti di energia) e iniziarono la tremenda tratta degli schiavi: così si accentuava sempre più il divario tra nazioni ricche e sviluppate, cioè i paesi colonialisti, e nazioni povere che diventavano "colonie", cioè terre di conquista e sfruttamento da parte delle nazioni più ricche dell’Europa e in seguito del Nord-america.