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Le vecchie contrade di Lugagnano

Queste erano le vecchie contrade di Lugagnano: Mancalacqua e S.Francesco ad ovest del paese; Paradiso a sud; Beccarie, Messedaglia, Salvi, Olanda ad est; Ca’ di Capri e S.Agata a nord (lungo una stradella che sarebbe poi diventata l’attuale strada statale n. 11). Tutte le corti avevano una chiesa ed erano abitate da più famiglie che coltivavano un territorio di circa 100 ettari appartenente solitamente ad un unico proprietario.

Corte S.Agata, dove abita il prof. Cagliari, era ad esempio di proprietà dei frati e, attorno alla chiesa, c’era anche un cimitero, che poi è stato chiuso per le leggi napoleoniche. Il professore ci ha raccontato che suo papà per procurare il fieno per gli animali andava con il carretto fino alla Spianà dopo S.Massimo dove l’irrigazione era già arrivata e l’erba quindi era abbondante.

L’acqua dunque era qualcosa di assolutamente necessario per il territorio di Lugagnano i cui terreni altrimenti rimanevano improduttivi. Ma prima di vedere come si è arrivati a progettare quei canali che avrebbero portato l’acqua nel nostro paese, vediamo come era organizzata e su cosa si basava la vita dei contadini. Le campagne erano allora dominate dalla presenza del gelso perché appunto il gelso richiede poca acqua.