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La creazione dell’Unione Europea

La prima tappa del processo di unificazione europea avvenne nel 1951 con la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), alla quale aderirono sei Paesi (Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo). La motivazione di questo accordo era di favorire il commercio di queste materie prime senza pagare le tasse doganali.

Nel 1957 furono creati l’Euratom per studiare e produrre energia nucleare e il MEC (Mercato Comune Europeo) per favorire lo scambio delle merci. L’insieme di queste associazioni diede vita alla CEE (Comunità Economica Europea) alla quale, nel 1973, si aggiunsero il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca, poi nel 1982 la Grecia e nel 1986 la Spagna e il Portogallo ed infine nel 1994 la Svezia, la Finlandia e l’Austria. Attualmente i Paesi sono quindici, ma nei prossimi anni potrebbero aderire Norvegia, le Repubbliche Baltiche e alcuni Paesi dell’Europa Orientale.

Nel 1991, a Maastricht, gli Stati membri decisero di non voler essere più solamente una comunità a fini economici, ma una Federazione di Stati in cui ci sarà un insieme comune di leggi, una sola moneta e le merci e le persone potranno muoversi liberamente all’interno dei vari Stati. Questa nuova comunità si chiama Unione Europea (UE). A Bruxelles hanno sede numerose istituzioni, come la Commissione europea che ha il compito di progettare il futuro economico e sociale dell’Europa.