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In
un testo che abbiamo letto in classe il filosofo viene ritratto come una
persona che giura di non abituarsi mai.
È la mia città preferita, con i canali placidi, i ponti maestosi, i palazzi nobiliari, i pali erosi dalle mareggiate, le gondole dalle forme eleganti, i campielli, i leoni alati, il superbo Palazzo Ducale, San Marco (un pezzo di Istanbul, anzi di Bisanzio in Italia). Ogni volta che ci vado e scendo le gradinate della stazione ferroviaria e vedo il Canal Grande con le acque luccicanti e gli edifici imponenti, beh, mi accorgo che il mio amore per la Serenissima non è cambiato e che non mi abituerò mai. Poi, quando faccio la rituale camminata per le calli e posso ammirare tutte le sfaccettature di quel connubio tra acque e mattone che è Venezia e ammiro la solare bellezza della città, capisco che non solo non mi abituerò mai a tanto splendore, ma che anche ogni ricordo di ciò rimarrà congelato nel mio cuore. Mattia M. 3D |