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Villa Buri Una giornata per riflettere sul metodo di studio Martedì 6 dicembre noi ragazzi della classe 2^B siamo andati a Villa Buri per migliorare il mostro metodo di studio. Il viaggio è stato comodo e piacevole perché ci divertivamo a salutare le persone che passavano in macchina. Quando siamo scesi dal pulmino, le proff. Dai Prè e Pisanelli ci hanno fatto le solite raccomandazioni e cioè di stare attenti, di non fare gli sciocchi e di non disturbare. Subito dopo siamo entrati in una villa gigantesca che si affacciava su un immenso giardino verde e in mezzo agli alberi si poteva scorgere un parco con un fortino. Appena entrati, abbiamo attraversato un lungo corridoio e ci siamo ritrovati in una stanza con una serie di panchine disposte a semicerchio dove si trovavano tre signore, le conduttrici del laboratorio. Dopo averci fatto sedere, la signora con gli occhiali, Livia, ci ha fatto fare il gioco del testimone per le presentazioni, infatti bisognava passarsi un rotolo di carta e dire ad alta voce il proprio nome. Dopodiché Valentina, una ragazza che lavora a Villa Buri, ha diviso un cartellone in due parti con un pennarello. A questo punto bisognava dire quali sono gli "alleati" e gli "ostacoli" che si incontrano studiando. Per esempio, un alleato può essere il silenzio, invece un ostacolo la confusione. Ne abbiamo elencati moltissimi, poi, rimasti a corto di idee, abbiamo cambiato gioco. Questa volta bisognava dire gli strumenti che utilizziamo per studiare, l’organizzazione e le emozioni che proviamo mentre studiamo e quelle che ci dovrebbero essere: ad esempio, la determinazione e non la paura di sbagliare o la vergogna. Finita questa attività, ci siamo precipitati, come un branco di bufali impazziti, verso il parco-giochi con le nostre preziose merendine. Lì siamo saliti tutti sul fortino e abbiamo scattato alcune foto. Successivamente siamo ritornati nella nostra stanza di prima dove abbiamo fatto altri due giochi. Il primo consisteva nell’appoggiare sul pavimento dei fogli dove c’erano scritti gli ostacoli. Una persona doveva partire dal punto di inizio e andare su un foglio. La persona incaricata di esprimere l’ostacolo scritto sul foglio, doveva impedire all’altro compagno di passare, costringendolo a non studiare, ma a fare quello che l’ostacolo prevedeva. Concluso il percorso, abbiamo fatto l’ultimo gioco che consisteva nel trovare un tesoro. Valentina ci ha consegnato tre schede. La prima era "L’isola misteriosa" nella quale bisognava scrivere alcuni nomi degli alleati o ostacoli ai luoghi e poi spiegare il significato. La seconda era "La mappa del tesoro": bisognava scrivere dentro a dei riquadri le cose essenziali che servono per arrivare al tesoro. La terza era "Il tesoro!!!". Qui la signora Livia ci ha fatto chiudere gli occhi e riflettere su un simbolo che per noi è importante e a cui si può ricorrere quando si studia. Aperti gli occhi, ognuno ha disegnato la cosa o le cose che aveva immaginato. Io ho disegnato un libro aperto sul quale appare una farfalla che è il simbolo della leggerezza. Questo vuol dire che devo essere più tranquilla durante le interrogazioni. Alla fine di questo gioco ci siamo salutati, abbiamo ringraziato e siamo tornati a scuola. Questa giornata è stata interessante perché ci ha fatto riflettere, anche se sono rimasta un po’ delusa perché speravo che il tesoro fosse una cosa materiale, nonostante tutto però mi sono divertita. Chiara Z. 2B …Villa Buri è un bellissimo palazzo, quasi una reggia, con un vasto parco e degli alberi altissimi. Appena entrati, Lidia ed Elena ci hanno accolto in una sala con un soffitto splendido, tutto dipinto con disegni di angeli che il prof. Faccioli ha notato subito. Queste due signore mi sono sembrate subito molto accoglienti e così è stato. Ci hanno fatto sedere tutti su delle panche e abbiamo subito iniziato con dei giochi per chiarirci le nostre idee sul metodo di studio: abbiamo parlato degli aspetti che favoriscono e che ostacolano lo studio. A ricreazione siamo tutti usciti nel cortile a fare merenda: i maschi sono corsi a giocare a calcio in mezzo al fango perché c’era tutto bagnato, così quando sono rientrati, dopo la ricreazione, erano sporchi e sudati…che miti! A me è piaciuto molto l’ultimo gioco che abbiamo fatto: quello di chiudere gli occhi e di cercare di liberare la memoria, io in quel momento mi sono sentita molto bene. Nella mia mente ho visto un orizzonte: secondo me il suo significato era quello di aprire la memoria a nuove scoperte e cose!!! Veronica M. 2C |