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Pergamena: la carta del tempo La mia prima uscita didattica nel cammino delle medie è stata alla fabbrica della pergamena di Sona. In questa fabbrica lavorano solo quattro signore che a noi ragazzi, a prima vista, sono sembrate troppo poche rispetto al lavoro da svolgere, ma la signora Manuela che ci ha accompagnato ci ha assicurato che ciò che conta nella loro fabbrica non è la quantità, ma la qualità. Ci ha spiegato che le pelli lavorate in quella fabbrica, che sono di montone, d’agnello o di capra, arrivano soprattutto dal Trentino-Alto Adige e dal sud Italia. Appena arrivate, le pelli sono messe in una macchina chiamata "bottale" e contenente dei pioli. Questi bottali girando fanno sbattere le pelli che così facendo si lavano. Questa fase dura due giorni, poi le pelli vengono messe in una macchina chiamata "scarnatrice": dallo stesso nome si capisce che serve a togliere la carne residua attaccata alle pelli. Successivamente queste sono collocate in contenitori d’acqua ossigenata: questa operazione serve a sbiancare le pelli e, come c’è stato spiegato, ci vuole molto tempo per portarla a termine. In seguito le pelli vengono sistemate sopra un asse di legno e tirate, poi quando sono ben tirate, vengono fissate con dei chiodi e lasciate in questa posizione per un po’ di tempo. Questo si fa solo per le pelli di capra e montone. Per tirare le pelli d’agnello, che sono più delicate, si mettono dei sassolini fissati alle pelli con degli spaghi, questo passaggio serve a tenderle meglio senza rovinarle. Alla fine della nostra visita siamo andati all’entrata della fabbrica, dove si trovavano le pergamene finite pronte per essere spedite. Lì abbiamo potuto ammirare il lavoro finito e la guida ha regalato un pezzettino di pergamena a ciascuno di noi. Questa prima uscita didattica l’ho ritenuta molto interessante, perché ho potuto vedere come alcune cose possano essere fatte anche senza l’utilizzo di macchine o di grandi tecnologie. Luca P. li 1C Ciò che a me sembra impossibile è che vi lavorano solo quattro operaie, infatti la signora che era la caporeparto ci ha spiegato che prima erano al Chievo, da quando la però la proprietaria ha deciso di continuare da sola l’attività, gli operai hanno dovuto lavorare da soli, rinunciando allo stipendio per più di cinque mesi. Un’altra cosa straordinaria è che svolgono la lavorazione della pergamena a mano, dicendo che conta solamente la qualità. Spero che in futuro altre classi prime come noi possano fare questa interessante uscita didattica, che per noi è stata la prima del cammino delle medie. Alessandro Z. 1^C |