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Musica
in cattedra! In cosa consiste il progetto “Musica in cattedra”? “Musica
in cattedra” è un progetto che nella nostra scuola va avanti ormai da
alcuni anni. I musicisti vengono
da ogni parte del mondo per farci conoscere la loro musica e così abbiamo
l’occasione anche di conoscere strumenti nuovi. Venerdì
11 marzo 2005 – Le percussioni di Massimo Rubulotta Era
incredibile! Pur non avendo progettato niente, solo delle brevi pause, due
percussionisti, un allievo e un maestro, hanno “messo in piedi” un
spettacolo musicale. Gli
strumenti usati erano svariati: degli djambe, le maracas, il bastone della
pioggia, i piatti, lo xilofono, i cembali, le congas…
Ora
vi spiego come i due percussionisti sono finiti a suonare insieme. Una
sera Massimo, il maestro di percussioni, doveva suonare in un teatro con
un amico che non aveva potuto andarci, così invitò un suo allievo e lo
spettacolo si rivelò un successone. Quando
gli fu proposto di suonare nella nostra scuola, si fece “assistere”
dal suo
allievo, sono stati molto
bravi. Alla fine Massimo ci ha spiegato che l’unico segreto è usare
l’orecchio, per ascoltare quello che fanno gli altri e “seguirli”. Lunedì
18 aprile 2005 – La musica basca di Balen Lopez De Munain Non
ci capivamo
niente, ma è stato bellissimo! Un chitarrista basco e un violoncellista,
che non era basco. Il
violoncellista era molto bravo, muoveva le dita velocemente e quando
faceva note
prolungate lasciava vibrare il dito il quale “ondeggiava”
da destra verso sinistra. Il
chitarrista, anche lui molto bravo, faceva note corte. Oltre a suonare
molto bene, ha interpretato un brano in lingua basca; il brano, non so
perché, sembrava narrare la storia di una principessa infelice che alla
fine trova la serenità. Ho dedotto questo dall’espressività della
faccia del “cantante”. Venerdì
13 maggio 2005 – La poesia sonora e futurista
Questo incontro era basato sulla poesia che può essere recitata in
tantissimi modi, ma soprattutto rispettando le sue pause e i suoi accenti. Queste
poesie, scritte verso l’inizio del ‘900 da alcuni poeti, non erano
viste di buon occhio, anche perché venivano usate espressioni strane come
“clac, clog, fss ecc…”. Molti di noi le hanno apprezzate soprattutto
grazie alla bella interpretazione del sig. Contò.
Sara |