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Ma
per vivere insieme in classe, soprattutto, c’è bisogno di alcune regole
per convivere e non litigare: infatti uno dei primi lavori che abbiamo
fatto parlava di alcune situazioni in prima media, dove alcuni ragazzi non
rispettavano le regole. Da uno di questi lavori abbiamo preso spunto per
fare un cartellone. Questo
cartellone contiene tutte le regole della classe in una forma simpatica:
ogni lettera dell’alfabeto ha due o tre regole di convivenza. Quelle che
a me piacciono di più sono la collaborazione, la diligenza, l’impegno,
l’organizzazione, il rispetto e la responsabilità. Sotto al cartellone,
chi si sentiva capace di rispettarle firmava. Le
regole però non servono solo a scuola, ma dappertutto: a casa, nel gioco,
in città, in biblioteca… C’è da ammettere che è difficile
rispettarle tutte, ma impegnandosi ci si può riuscire. È
più facile rispettare le regole con i nostri compagni delle elementari,
anche se in classe siamo stati mescolati. Si vede subito quando una
persona è capace di rispettare le regole: ad esempio, quando c’è da
fare un’altra attività, chi è in silenzio e non fa rumore si capisce
che è capace di rispettare le regole, invece chi parla continuamente,
risponde ai professori e non sta mai fermo, si capisce che non rispetta le
regole. Io
spero che entro la fine dell’anno saremo tutti dei bravi alunni
rispettosi delle regole. Il rispetto deve essere per tutto: ad esempio,
per i libri, per i banchi, per le sedie e per gli oggetti della scuola,
come i vocabolari, i muri, le porte, gli armadi, le cartine geografiche, i
bagni, perché altrimenti chi arriva dopo trova tutto rotto, sporco… Il
rispetto comunque non deve essere solo per le cose, ma anche per le
persone, perciò bisogna cercare in tutti i modi di non litigare e di
rispettarsi, di essere generosi e di volersi bene e stare in silenzio. Ad
esempio, quando si va in bagno, non si deve correre nei corridoi perché
si disturba chi sta facendo lezione. Bisogna invece essere diligenti, fare
i compiti e caricarsi di buona volontà e poi avanti, che la strada è
ancora lunga. |