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La storia di Iqbal |
Abbiamo approfondito l’argomento leggendo a scuola il
libro "Storia di Iqbal".
Ecco cosa ne pensiamo noi bambini delle
varie vicende descritte nel libro
e del coraggio dimostrato da questo
ragazzo straordinario. |
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Iqbal era un bambino pakistano che aveva circa 12 anni.
La sua famiglia era molto povera e doveva restituire un debito ad un
commerciante di tappeti che aveva una piccola fabbrica. Il padrone era
molto contento di averlo perché era molto bravo ad intrecciare i fili.
Iqbal viveva in una città del Pakistan con una
numerosa famiglia composta da 4 figli, due genitori ed una nonna. Era
stato venduto ai commercianti dalla sua famiglia che, vivendo in
condizioni di estrema povertà, non aveva potuto fare diversamente.
Svolgeva il suo lavoro con altri bambini della sua età
e spesso venivano truffati dai commercianti. Il padrone faceva dei segni
sulla lavagna per indicare il debito e li pagava con una rupia al giorno.
Lavorava tutto il dì, tranne il tempo per la pausa mensa. I bambini che
non finivano il tappeto nel tempo stabilito oppure chiacchieravano con il
vicino venivano messi nella "tomba", un buco sotterraneo dove c’erano
ragni, scorpioni e serpenti.
Nicola
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Il libro di Iqbal mi è piaciuto molto (anche se è un
po’ triste) perché questo bambino ha avuto il coraggio di lottare
contro gli usurai per liberare i bambini dal giogo del lavoro minorile.
Nel giorno di Pasqua fu ucciso da persone che non volevano migliorare la
situazione dei bambini. Il suo coraggio non è rimasto nascosto e la sua
storia è conosciuta in tutto il mondo grazie anche al film girato sull’argomento.
Nel mondo ci sono molti bambini lavoratori, soprattutto
in Africa, Asia e America Latina. Questi bambini non conoscono la scuola e
per loro il gioco è un privilegio. Ma l’UNICEF interviene a favore dei
bambini fornendo alimenti, medicinali e aiuti soprattutto nei paesi più
poveri. L’UNICEF fornisce anche delle insegnanti per l’istruzione di
questi bambini, infatti solo andando a scuola potranno conoscere i loro
diritti e apprendere ciò che è necessario per diventare adulti e
protagonisti della loro vita.
Maria
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Mi sono sentita più vicina a Iqbal nel
momento in cui
era andato a cercare aiuto. Quando, però, il poliziotto venne a
constatare se era veramente in una fabbrica dove veniva maltrattato, il
padrone dal suo taschino tirò fuori un rotolino di soldi e lo diede al
poliziotto che annuì e se ne andò. Mi sono sentita così vicina a Iqbal
in quel momento perché ho provato a mettermi nei suoi panni e a pensare
cosa aveva provato in quel momento e perché per solo un rotolino di soldi
lasciare un bambino in condizioni disumane, bisogna proprio essere crudeli
e mi chiedo se questo poliziotto voleva mettere un prezzo alla vita di
tutti quei poveri bambini e se aveva un po’ di testa per pensare.
Arianna
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Questa fantastica storia mi è piaciuta molto, neppure
ora posso credere che questo bambino sia riuscito a fare così tante cose,
un bambino fantastico che ha acceso una speranza per quei poveri bambini
che vengono sfruttati da persone che non hanno scrupoli, che vedono solo
il loro guadagno.
Iqbal è un segno di forza per gli
uomini, per i
bambini è un segno per dire: i bambini non devono essere sfruttati
perché sono indifesi.
Annachiara
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