|
Noi e la TV
Alcune
riflessioni di due ragazze di 2^A sulla TV… Anni
’50, invenzione della televisione vista da Ada “UAU!
E’ proprio stupendo questo aggeggio! Ti mostra sempre cose nuove, non ti
annoia mai, ti diverte, ti istruisce. Peccato che non siamo una famiglia
molto benestante e quindi ci sarà molto difficile comprare uno di quei
cosi. Sono costretta ad andare al bar a vedere la “televisonte”, o
come diavolo si chiama, e lì c’è
pieno di ubriaconi che urlano. E qualche volta se le danno pure.
Sono stufa! Magari potessi avere anch’io una “televisonte” a casa
mia… o nella mia stanza. Sarebbe un po’ impossibile, con tutta quella
mandria di fratellini che ho che schiamazzano dalla mattina alla sera! E
comunque, meglio al bar che non vederla! Sto sognando troppo… ora devo
proprio andare dalla nonna, è molto malata e io sono un po’ la sua
“balia”. Peccato, proprio nel bel mezzo di questa… “
trasmissione”, si dice così?
Secoli
dopo… la “tele” vista da Monika “Che
noia stratosferica! Alla tele non fanno mai niente di nuovo! I film più
belli (dell’orrore, per esempio… quelli sì che sono stramitici!) li
fanno nelle ore piccole e i miei mi mandano a dormire alle 23. Il mio
orribile fratellino James guarda solo i programmi di lotta e ci gioca
anche con la play, così si mette in testa che da grande vuole fare
“quello che uccide i cattivi”. Stamattina mi ha quasi picchiato per
colpa del telecomando! Abbiamo quattro tele, ma lui vuole sempre la mia
(modestamente: cristalli liquidi e 40 pollici… uno sballo!). Ah, io sono
stufa! Non ne posso più! Quando non hai niente da fare, non puoi neanche
guardare la tele perché non fanno un tubo e perché c’è il “principe
James”! Ho anche i compiti da fare…” Presente:
la TV vista da me “Ci
sta proprio rovinando la TV! Fanno in maggioranza programmi volgari o
scemi. Di istruttivo c’è solo qualche documentario o TG, solo che
questi fanno vedere quasi sempre persone che muoiono in incidenti
stradali, terremoti o maremoti, in inseguimenti e rapine o per gravi
malattie! Per non parlare dei film violenti! Sparatorie, risse e lotte,
pugni e calci, coltellate e bastonate… uffa! Beh, se non vuoi guardare
TG o violenze, guarda i programmi volgari, nei quali le parolacce sono la
parola d’ordine! Per fortuna rimangono altri tipi di programmi:
divertenti o istruttivi o film dalla trama avventurosa o romantica o
documentari o cartoni o… le telenovelas? No! Queste sono insopportabili!
Una tipica trama? Eccola: ‘Tizio e Tizia si vogliono sposare, ma la
mamma di Tizio non vuole perché pensa che Tizia ha una relazione con
Caio, e invece no, lei ha una storia segreta con Sempronio!’ Molto
istruttiva, no? Però, devo ammetterlo, io guardo un telefilm e sono molto
presa da esso, se non lo posso guardare lo registro. Si intitola “Una
mamma per amica” e la storia non è come quella di Tizio e Tizia, anzi!
È molto più divertente!
A me piacciono anche i documentari sugli animali o sulla cucina, i
programmi creativi o divertenti, i film romantici o comici, quiz e giochi,
a volte anche i cartoni. Alcune trasmissioni sono utili, ma quante?
Quattro su dieci? I programmi che odio? Telenovelas, telegiornali, film
violenti o volgari, e poi… tenetevi forte, potrei gridare dal disgusto
fino a farvi diventare sordi… gli orribili “Reality Show”. BLEAH!!
Secondo me la TV toglie troppo tempo da dedicare a cose più utili… ma
noi siamo pigri e quasi malati di “teledipendenza”!! Passato:
- La “televisonte” è un macchinario stupefacente! - disse Ada. Presente:
- La TV è… a volte utile, a volte no… ma quasi indispensabile! Futuro:
- Che noia la tele - dirà Monika, o forse: - Ore 10 cartoni, ore 11 TG,
ore 12 Simpson, ore 13 Beautiful… Maddalena Io
e la TV abbiamo un bel rapporto, anche se mia mamma, su questo, non è
molto d’accordo, infatti continua a ripetermi: ”Sei sempre davanti
alla TV, io alla tua età facevo i mestieri di casa perché mia mamma
andava a lavorare dalla mattina alla sera e non aveva neanche abbastanza
soldi per mandarmi a scuola”.
Negli
anni Cinquanta, quando mia mamma era piccola, la TV non era ancora
arrivata in tutte le case, infatti alla sera mia mamma e mia nonna
andavano nei bar o a casa di chi si poteva permettere questo mezzo di
intrattenimento e di comunicazione per guardare un po’ di TV. A quel
tempo la gente guardava “Carosello”, che consisteva in alcuni spot
pubblicitari e i bambini dopo di questo dovevano andare a letto. Negli
anni Sessanta, grazie a un periodo di benessere e di ricchezza, la TV
arrivò in tutte le case e da quel momento la società e ogni persona
cambiarono, dedicarono una buona parte della loro giornata alla TV e
lasciarono da parte alcune cose belle come i giochi di società (carte,
giochi all’aperto…), ma anche i momenti nei quali ci si ritrovava per
parlare e per discutere della giornata passata. Io
guardo circa tre ore di TV al giorno, i miei programmi preferiti sono i
cartoni animati, come “Conan”, oppure guardo telefilm, come “Una
mamma per amica” che racconta il bellissimo
legame che c’è tra una
mamma e una figlia. Ci sono varie storie amorose tutte intrecciate, può
sembrare una “soap opera”, ma vi giuro che dura molto meno puntate di
qualsiasi telenovela che fanno alla TV in questo periodo. A me la
telenovela non piace molto anche perché ti lascia troppo in ansia per
quello che succederà nella puntata successiva, così si rischia di
diventare teledipendenti e passare moltissimo tempo davanti allo schermo,
seguendo puntate di trasmissione surreale che ti porta a fantasticare su
un personaggio che non ti capiterà mai di incontrare nella vita. Guardo
anche alcuni film, per la maggior parte commedie divertenti perché le
lunghe storie d’amore, che durano due ore circa mi annoiano moltissimo. La
televisione serve come intrattenimento, ma soprattutto per
l’informazione: i telegiornali infatti rendono possibile la
comunicazione e attraverso di essi si può sapere cosa succede in tutto il
mondo. A volte la TV può essere dannosa. Questo problema si può
risolvere, ma penso che non sia così facile. Bisognerebbe tornare ai
vecchi tempi quando la TV non c’era, quando si parlava di più e si
stava più insieme. Valentina |