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Incontro con l‘autore Francesco D’Adamo parla alle classi seconde dei suoi due libri "Bazar" e "Iqbal" Mercoledì 21 gennaio, alle ore 14, la mia classe, la 2A e la 2C, hanno incontrato Francesco D’Adamo, autore del libro "Bazar". Per circa quaranta minuti egli ci ha parlato della sua professione di scrittore, di come scrive un libro e di altre cose sulla sua vita privata. Gli altri venti minuti li ha dedicati a rispondere alle nostre domande. Quando l’ho visto, mi sono un po’ stupito: il libro "Bazar" è divertente, molto ironico, a differenza dell’autore che mi è sembrato un po’ troppo "serio" per questo genere di libri. Comunque è una persona molto simpatica e intelligente. Andrea L’incontro con l’autore del libro "Bazar" è stato abbastanza interessante. Non pensavo che una persona così seria potesse scrivere un libro spiritoso. Per la maggior parte dell’incontro però il signor Francesco D’adamo ha parlato dell’altro suo libro "Iqbal", che solamente poche classi della nostra scuola avevano letto. Egli ci ha spiegato che aveva deciso di scrivere questa storia vera e drammatica perché nessuno dimenticasse che nel mondo esiste ancora lo sfruttamento del lavoro minorile. Molti sono stati gli interventi e le spiegazioni date sul libro "Iqbal", il libro "Bazar" è stato invece un po’ trascurato, poco approfondito, cosa che non mi è piaciuta: sembrava quasi che l’autore ne fosse disinteressato, come se non sapesse che alcuni di noi l’avevano letto. Riccardo L’incontro con l’autore mi è abbastanza piaciuto, perché ha raccontato un po’ della sua vita di scrittore, ma ha parlato molto di "Iqbal", mentre del libro che abbiamo letto in due classi ha detto solo poche parole. Anche le domande sono state poche perché non c’era più tempo e certe volte lo scrittore si perdeva nei suoi discorsi. Comunque l’esperienza mi è piaciuta molto e mi piacerebbe rifare altri incontri di questo tipo. Ilaria
Durante l’incontro con lo scrittore "Francesco d’Adamo", oltre a chiedere informazioni e spiegazioni sui libri (Iqbal o Bazar) che avevamo letto durante il primo quadrimestre o sulla sua vita privata, abbiamo anche realizzato una breve intervista di cui riportiamo le domande più significative. D – La paura della pagina bianca l’ha mai avuta? R – Questo è uno dei terrori degli scrittori. Io finora, grazie a Dio, davanti a una pagina bianca ho solo voglia di riempirla. Mi capiterà presto o tardi. Per il momento, quando vedo una pagina bianca, inizio a scriverci qualcosa. D – Quali sono i suoi scrittori preferiti? R – Sono tantissimi perché sono sempre stato un grande lettore e quindi, in ogni periodo della mia vita, ho avuto un libro, un autore. Tra i miei preferiti in assoluto c’è uno scrittore inglese che si chiama "Joseph Conrad" e un suo romanzo "Cuore di tenebra"; è il romanzo che io mi porterei su un’isola deserta, se dovessi fare un naufragio e che anche se lo leggessi mille volte, continuerebbe sempre a piacermi. Un altro romanzo tra i miei favoriti è "Moby Dick" che è davvero un grandissimo romanzo in cui c’è tutto. Un altro autore, che probabilmente forse conoscete anche voi perché è ritenuto anche uno scrittore per ragazzi ( ma come si fa a dire quando uno scrive per i ragazzi o per gli adulti?) è "Stevenson" quello che ha scritto "L’isola del tesoro" e "Doctor Jeckyl e Mr. Hyde". Se quelli sono libri per ragazzi, saluti! E poi, questo voi lo conoscete, però non ditelo ai profe, mi piace anche "Stephen King", un grandissimo narratore: ci farei una lezione su di lui e sul perché dovete leggere i suoi libri. Io sono cresciuto leggendo narrativa americana. Non amo molto gli scrittori italiani, proprio perché non raccontano, se non con pochissime eccezioni, storie che mi appassionano; dei turbamenti degli scrittori quarantenni, non me ne può importare di meno. Voglio storie che abbiano carne, sangue, cioè vere. Dei turbamenti dei ventenni, trentenni, quarantenni, non me ne importa nulla, ho già i miei turbamenti e non voglio leggerne degli altri. Io voglio storie vere. D – Come passa il tempo libero? R - Non ho tempo libero, perché o sono in giro (ogni anno faccio decine di incontri come questi) o scrivo e se non scrivo penso a quello che posso scrivere; ogni tanto vado al cinema, mangio… Quando posso, viaggio. Come ripeto, non ho molto tempo libero, vista anche la mia occupazione d’insegnante in un istituto tecnico, a Milano. Continuo ad insegnare e, tra insegnare e andare in giro, scrivere… sto diventando pazzo. A questo punto credo che dovrò fare una scelta; vedremo!… Insomma, diventa sempre più difficile tenere assieme tutte queste varie cose. Però a me piace anche molto leggere, oltre che andare al cinema. D - Ha mai pensato di trasformare i suoi libri in film? R - Adesso vi do uno scoop per il giornalino scolastico. Probabilmente tra un anno e mezzo esce un film tratto dalla "Storia di Iqbal" dove abbiamo lavorato molto sulla sceneggiatura. In quest’ultimo anno pare che siano saltati fuori dei soldi e ne servono tantissimi per la produzione di quello che dovrebbe essere un cartone animato tratto dal mio romanzo. Siamo partiti facendo cinque, sei sceneggiature; i disegnatori sono l’ultima cosa che si sceglie. D – Altri romanzi o racconti? R – Ho appena terminato un romanzo, sempre con ragazzi protagonisti, che sarà pubblicato quest’estate. Valentina e Leonardo |