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IL GIRO DEL MONDO IN BICICLETTA

Venerdì 2 aprile, le classi seconde sono state invitate nella sala riunioni della scuola per ascoltare la testimonianza di un ragazzo (Argus) che ha fatto il giro del mondo in bicicletta.

Si è presentato con la sua bicicletta con tutto l’occorrente per il viaggio. Argus è un ragazzo brasiliano; un giorno ha deciso di girare il mondo, non come turista, ma come amico degli studenti di tutto il mondo. "Girare il mondo in bicicletta è un modo diverso per studiare la storia e la geografia", ci confessa Argus. Ovviamente per attraversare gli oceani si è servito di un aereo le cui spese, oltre a quelle di tutto il giro, sono state finanziate da un’agenzia di viaggi.

Una delle sue prime tappe è stata in Brasile, la sua terra, nella parte povera del Paese. "Il Brasile è il secondo stato al mondo per il grande numero di mucche allevate (50 milioni)", ci raccontava Argus, illustrando le sue bellissime diapositive.

Dal Brasile è poi passato in Bolivia e le foto mostrano aspetti differenti da quelli di Rio o di San Paolo. I Boliviani discendono dagli Incas, una delle civiltà precolombiane. La cosa che lo ha colpito di più è stata vedere la poca igiene che c’è in Bolivia.

Si è poi spostato in Australia, dove ha dovuto dormire in una tenda: il denaro infatti non gli era sufficiente poiché gli alberghi erano molto costosi. "Una cosa che mi ha colpito in Sud America – ci ha detto – è stata che, nonostante la povertà, le persone erano sorridenti, cosa che in Australia non ho notato".

Dall’Australia poi si è spostato a Timor Est, un’isola nella parte orientale dell’Indonesia, da 30 anni travagliata dalla guerriglia.

Da Timor Est Argus si è trasferito a Balì, un’altra isola dell’Indonesia. In seguito ha visitato altri nazioni come la Molesia, la Thailandia, il Nepal, l’Ecuador e l’Iraq. Quando si trovava in Iraq è dovuto ripartire a causa della guerra. Così si è spostato in Turchia e poi in Siria.

Infine è giunto in Italia, fino ad arrivare da noi, a Lugagnano. Ci ha raccontato che pensa di visitare l’Africa, nei prossimi mesi.

L’incontro è stato molto interessante e si inserisce nel progetto dell’intercultura che le classi seconde stanno trattando dall’anno scorso.

Elisa

Numero 3
maggio 2004