È
scoppiata la cellu-mania
Tutti
(giovani, adulti e anziani) possiedono un telefonino. Nessun
ragazzo della mia età riesce a stare senza, è diventato il
nostro migliore amico, il nostro alleato e spesso il nostro
complice perché, quando arriva una telefonata non gradita e
non si vuole rispondere, è sufficiente dire che il cell non
prendeva! Oppure: “Scusa, ma era silenzioso, non l’ho
sentito!”. Quando arriva una chiamata inattesa, si può
utilizzare la scusa: “Mi dispiace, ma ho finito i soldi”
oppure “Ho finito i messaggi, ci sentiamo domani”. E il
gioco è fatto.
Il
cellulare è importante perché si è sempre reperibili e in
caso di necessità si possono avvisare i genitori. Spesso mi
chiedono: “Cosa faresti senza cellulare?”. La mia risposta
è “No, non ce la farei mai!”. Rimuovo questo pensiero,
fermamente, dalla mia mente.
Io
con il telefonino mando solo messaggi perché ho sempre poco
credito per telefonare e poi ho una promozione che devo pagare
15 centesimi solo il primo messaggio, dopo ne ho 100 gratis.
Se ho bisogno di parlare di una cosa specifica, spedisco un
messaggio con scritto: “Chiamami grazie!”, mentre, quando
ho bisogno di parlare con mia mamma, le faccio uno squillo e
lei sa che deve chiamarmi.
Le
persone con cui “messaggio” di più sono Anna e Sara, ci
mandiamo foto, immagini, suonerie, video e barzellette. A
volte parliamo della scuola, dei professori, dei compiti e
delle verifiche, anche se non c’è mai un
argomento specifico.
Io
possiedo un cellulare da due anni e da allora ne ho cambiati
quattro! Quello che possiedo adesso è bellissimo,
ultrasottile, ipertecnologico e anche molto costoso, difatti
le mie sorelle (me lo hanno regalato loro) lo hanno pagato 210
euro. E’ V3 rosa: ha bluetooth, connessione a internet e
altre cose che, sinceramente, non so cosa siano.
Stare
in astinenza dal “cellu” per me è molto difficile perché
scatta la paura del “non esserci”. Il telefonino è un
mezzo utile, ma spesso anche pericoloso, visto che a volte
fanno degli scherzi e tu non puoi sapere chi c’è
dall’altra parte e che intenzioni abbia.
Valentina
N.
|