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Discussioni in classe
Confrontare le proprie
idee con quelle dei compagni per crescere e maturare insieme.
I ragazzi della 3^A esprimono il loro parere su alcuni aspetti della
preadolescenza
dopo averne discusso a lungo in classe.
Libertà per i figli?
Secondo la mia opinione, i ragazzi
devono essere liberi di conoscere nuove persone e di poter scoprire il
mondo che li circonda e non stare chiusi in casa 24 ore su 24, perché i
genitori hanno paura di lasciarli da soli o che si facciano del male!
Questo non è proprio giusto! Ogni ragazzo ha diritto di essere libero! Certo, tutto questo può accadere se
hai buoni rapporti con i tuoi genitori, perché se non vai molto d’accordo
con loro, ti risulterà difficile ottenere almeno una minima parte di
quello che vorresti. Per avere un buon rapporto con i
propri genitori bisogna parlare con loro, uscire qualche volta con loro,
cercare di fare quello che ti dicono! Ricordate: la cosa più importante
è la COMUNICAZIONE!!! Perciò se non parlate molto con i vostri genitori,
vi consiglio vivamente di iniziare a farlo!!!
Natascia
I genitori devono lasciare liberi i
figli? Questa è una domanda su cui abbiamo discusso parecchio e con
interesse. Spesso per ottenere qualcosa devo scendere a compromessi: al
momento di scegliere l’ora del ritorno sembra una specie di asta: dopo
10 minuti riesco a strappare un’ora decente. Però in cambio vogliono
mille promesse: farò il bravo, studierò sempre, andrò a dare da
mangiare ai cani e non mi comprerò più caramelle.
Federico C.
Per me i genitori devono lasciare
molta più libertà ai figli, soprattutto a quelli di 16 anni, perché
devono sentirsi più responsabili di quello che sono. Se i genitori li
costringono a stare a casa e a non andare fuori con gli amici, i figli si
sentiranno in gabbia, chiusi in una scatola, quasi soffocati. Secondo me,
un buon rapporto tra genitori e figli deve essere leale e sincero e
basarsi sul dialogo.
Giulia
Vorrei approfondire il discorso delle
libertà che, a mio parere, i genitori devono concedere ai figli. È
chiaro che non possono lasciare fare tutto quello che vogliamo ai loro
"ragazzi", ma altrettanto ovvio è che devono dare loro delle
libertà o almeno deciderle insieme. Perciò, a mio giudizio, un buon
rapporto adulti-ragazzi, o meglio genitori-figli, è dato dall’ascolto
reciproco e dal capirsi l’un l’altro. Perché si può sempre arrivare
a un compromesso se si parla, ci sia ascolta e si cerca di venirsi
incontro.
Maddalena
Il gruppo degli amici
Mi fanno pena quelle persone che
cercano a tutti i costi di farsi accettare, cambiando aspetto o modo di
pensare per far un piacere al resto del gruppo, credo che sia totalmente
sbagliato fare questo, perché bisogna essere accettati per quello che si
è, non per ciò che vuole qualcuno! Mi dispiace anche per quelle persone
che arrivano a fare cose assolutamente stupide come fumare o drogarsi, ma
mi fanno ancor più pena quelli che lo fanno solo perché lo fanno gli
altri! È una cosa insensata! Io mi chiedo, con tutte le informazioni che
circolano sui danni del fumo e della droga sulla salute, come fanno a fare
certe cose?! Una mia compagna ha detto:
"Quando uno fuma, la sua intelligenza è sotto zero!". Forse, ha
ragione… alcuni lo fanno per non essere esclusi (come ho già detto),
altri per attirare l’attenzione, per dimostrare che sono grandi
(sinceramente, credo che sia il peggior modo per dimostrarlo), c’è chi
lo fa per problemi familiari o per problemi psicologici dovuti a
situazioni pesanti vissute durante l’infanzia (credo che questi ultimi
siano dei motivi più accettabili). Qualcuno ha usato la frase
"provare per credere", ma non penso sia necessario provare per
capire i rischi ai quali si va incontro, è come dire: "Mi butto giù
da un ponte per vedere cosa succede".
Gloria
La cosa più brutta per un uomo è
arrivare a drogarsi, per uscirne ha bisogno di molto affetto, per questo
il dialogo sia con i famigliari che con gli amici è molto importante. Se
una persona si trova da sola, senza l’aiuto di nessuno, farà molta più
fatica ad uscire da una situazione del genere, anzi penso che si
deprimerebbe sempre di più e non supererebbe mai i momenti difficili.
Valentina
Per un ragazzo di tredici anni la
cosa più importante sono gli amici con cui scambiare pareri ed
esperienze, a meno che non si tratti di un gruppo conformista nel quale
tutti (o quasi) si assomigliano nel vestirsi e a volte addirittura nel
pensare e nel comportamento. Il conformismo è una brutta bestia, come la
gramigna. Questo fenomeno ha una sola regola: o fai come il gruppo in cui
vuoi entrare o non entri.
Diego
Amicizia? Talvolta mi chiedo cosa
voglia dire in realtà questa parola… E’ possibile trovare un’amica
leale e sincera per sempre? Secondo me, è impossibile trovare un’amica
"perfetta", ovvero sincera, leale e comprensiva, che ti stia
vicino nei momenti di difficoltà… Io devo essere sincera, con i miei
genitori ho un rapporto bello, mi confido sempre con loro e insieme
cerchiamo di risolvere quei piccoli problemi, riguardanti qualsiasi
argomento, che ci possono essere nella fascia d’età delle medie.
Ilaria
Rapporti con fratelli o
sorelle
Se sei figlio unico, non hai la
possibilità di confidarti con fratelli o sorelle, ma solo con i genitori.
E con gli amici… ma spesso, per quanto amici possano essere, non sanno
suggerirti cosa fare perché non hanno esperienza, come invece possono
avere i fratelli più grandi.
Maddalena
Io non sono figlia unica (purtroppo o
per fortuna), ho un fratello di 9 anni. Avete presente quando, durante il
fine settimana per esempio, siete pieni di lavoro e ve ne lamentate? E
quando invece vi annoiate a morte perché non avete niente da fare? Ecco,
ritengo che avere un fratello sia un po’ così: se ce l’hai, non lo
vuoi, ma se non ce l’hai, lo vorresti. Molto spesso mio fratello combina dei
veri e propri disastri e devo stargli dietro. Allo stesso tempo però so
che senza quei disastri non saprei proprio come concludere la giornata. A
volte è lui che mi copre, dicendo che si è fatto male da solo anziché
dire che sono stata io, questo però non per bontà del suo cuore,
soltanto perché così la prossima volta che gli capita mi può ricattare
con richieste del tipo: " Mi fai il letto visto che…". I miei
l’hanno detta talmente tante volte la frase: "Silvia, tu hai
quattro anni di più!", che quando accendo il computer si digita da
sola.
Silvia
Io non vorrei mai essere figlio
unico, anche perché non avrei nessuno che mi aiuta a fare i compiti o che
mi fa dei regali. E poi, se mia mamma non ha tempo di giocare con me a
carte o altre cose, c’è mia sorella che gioca, qualche volta
litighiamo, ma dopo si risolve tutto: quindi non vorrei mai essere figlio
unico, penso che ci si annoierebbe da morire e ora che ho un’altra
sorellina a cui badare, ho molte più cose da fare, qualche volta piange e
"rompe" un po’, ma le voglio lo stesso bene.
Federico M.
A volte vorrei un fratellino o una
sorellina che mi facciano compagnia, però, per andar bene, non dovrebbero
"rompere", il che è impossibile, perché un bambino se non fa
caos non è più un bambino. A volte penso ad un fratello o una sorella
più grande, ma magari in questo caso la rompi sarei io, quindi la
soluzione sta nell’avere degli amici, soprattutto amici sinceri, che ti
apprezzano per quello che sei, non per quello che hai o potresti
diventare.
Sara
Perché discutere in classe?
Queste discussioni sono molto utili
per metterci a confronto con gli altri, per vedere le cose da diversi
punti di vista e per conoscere noi stessi. Si impara a non essere
egocentrici come i bambini che pensano una cosa e per loro è giusta solo
quella. Io rifarei volentieri queste discussioni e le consiglio alle altre
classi dove non viene svolta quest’attività.
Gloria
Un sabato il prof. Cambioli ci ha
proposto una discussione autogestita e noi abbiamo accettato
immediatamente. Lì per lì credo che molti, come me, hanno accettato solo
per perdere un’ora di lezione, ma poi, quando la discussione ha iniziato
a prender forma, molti, sottoscritta compresa, si sono interessati. Queste
discussioni ci hanno portato a riflettere su argomenti che, sicuramente,
non avremo mai affrontato individualmente.
Sara
Queste discussioni ti aiutano ad
esprimere quello che pensi e ad accettare anche il fatto che non tutti la
pensano come te. Infatti impari a conoscere di più te stesso, nel momento
in cui gli altri ti dicono cosa pensano di te oppure quando, esprimendo
delle idee che potrebbero essere in contrasto con le tue, ti costringono
in qualche modo a riflettere. Il fatto quindi di trovarsi insieme e di
discutere sui problemi che ci riguardano aiuta molto ognuno di noi.
Silvia
Devo dire che l’idea di discutere
in classe, come abbiamo fatto tempo fa con il prof. Cambioli, di argomenti
a noi molto vicini come il rapporto con gli amici, con i fratelli e con i
genitori, il fumo e la droga, la depressione… (insomma, in poche parole
abbiamo esaminato i vari problemi adolescenziali) è stata molto utile per
noi. E chi meglio di noi può saperne di più? Molte cose mi sono rimaste
impresse. Molti ragionamenti dei miei compagni non mi sono piaciuti per
niente, altri invece mi hanno aiutato a riflettere.
I dibattiti, quando c’era molta
partecipazione, sono stati divertenti, interessanti, utili e più leggeri
sicuramente di un’ora di lettere! È stata un’esperienza che rifarei
ed io spero che la faremo ancora perché è parlandone che si riescono a
risolvere i problemi. Discutendone poi, sentiamo che non siamo i soli ad
avere certi problemi e quindi un po’ ci consoliamo.
Maddalena
numero
1
gennaio 2006
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