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La nostra prima esperienza in aula di cucina

a cura della classe 1A

La nostra compagna Valeria ci ha proposto la ricetta degli struffoli. Il prof. Cambioli e la prof.ssa Donatelli hanno scelto tra i volontari sei alunni per realizzare questo dolce napoletano.

Venerdì 21 novembre in classe abbiamo letto la storia degli struffoli e appeso in aula i cartellini con le fasi della ricetta. Poi abbiamo comprato gli ingredienti, dividendoli tra gli alunni e finalmente lunedì 24 novembre li abbiamo preparati nel laboratorio di cucina. In quell’occasione la nostra compagna Beatrice ci ha filmato e fotografato.

Per incominciare abbiamo preparato gli strumenti e gli ingredienti. Poi ognuno di noi ha fatto qualcosa. Qualcuno ha avuto difficoltà nel rompere le uova: quando un tuorlo è andato sulla tavola, ci siamo messi tutti a ridere. La cosa più divertente è stato formare le palline con la pasta.

Alla fine c’era un buonissimo profumo e tutti avevamo voglia di mangiarli, ma era troppo tardi, così abbiamo dovuto aspettare il giorno dopo per assaggiare il risultato del nostro lavoro in compagnia del Preside e di altro personale della scuola che ha gentilmente accettato il nostro invito ad assaggiare gli "struffoli"

Ci siamo divertititi molto e non vediamo l’ora di ripetere l’esperienza con un’altra ricetta italiana.

Gli struffoli
(ricetta napoletana)

Ingredienti (per 12 persone):

  • 400 grammi di farina

  • Quattro uova

  • Due cucchiai di zucchero

  • Un limone

  • Un’arancia

  • Un barattolo di miele da 300 grammi

  • Olio per frittura

  • Canditi (150 grami) e zuccheri colorati (50 grammi)

  • Sale

Preparazione:

  1. Mescolare la farina con lo zucchero, un pizzico di sale, il limone e l’arancia grattugiati.

  2. Impastare con le uova e fare la sfoglia.

  3. Quando la pasta è liscia, stenderla piuttosto alta e tagliarla a bastoncini.

  4. Ricavarne delle palline come una nocciola e friggerle, poco alla volta, nell’olio bollente.

  5. Ritirarle appena prendono colore.

  6. In una pentola alta sciogliere il miele con un decilitro di acqua e due cucchiai di zucchero.

  7. Mettere gli struffoli nel miele e girarli pochi minuti sulla fiamma.

  8. Spegnere e continuare a girarli.

  9. Versarli in un piatto e dare con le mani bagnate la forma di una ciambella.

  10. Decorarle con gli zuccherini colorati e con i canditi.

Buon appetito!!!

Valeria

Fermi tutti: arrivano "e struffole",
un classico della tavola e della vita napoletana,
di rito durante ogni festa di Natale.
Lasciatevi andare all’istinto e mangiateli prendendoli direttamente con le dita:
non solo nessuno si stupirà, ma passerete per buongustai.

Napoli sarebbe nata da un romantico sacrificio d’amore: Partenope, splendida sirena, si uccise per la disperazione di non essere riuscita ad ammaliare Ulisse con il proprio canto. Sconfitta, si gettò in mare e le onde trascinarono il suo corpo sullo scoglio di Megaride, primo nucleo della città di Napoli e successivo luogo di difesa. Su quello scoglio approdò anche la prima nave greca che toccò le sponde italiche e l’equipaggio festeggiò lo sbarco con delle prelibate "lukumates", che significa "ghiottonerie": dolcetti di pasta fritta insaporiti con miele, frutta secca e canditi. Per la loro forma caratteristica di piccole palline erano detti "strongulos", "tondeggianti".

Da quel momento iniziò la leggenda degli struffoli, i primi dolci importati dalla civiltà greca. Da allora sono passati anni, secoli e poi millenni: Partenope è diventata Paleopolis, quindi Neapolis e infine Napoli, ma la voglia di preparare quelle irresistibili palline non è mai scomparsa, anzi col tempo la ricetta si è arricchita di nuovi ingredienti legati ai profumi e ai sapori tipici di quella terra, come i canditi fatti con le scorze di limone e di arancia.

Fu con i Borboni che gli "struffoli" divennero "struffoli in trionfo", titolo che li trasformò nei veri dolci di Natale. Forse queste sono tutte leggende, ma è bello credere che siano vere.

Numero 1
dicembre 2003