A
spasso nella Laguna di Venezia…
navigando
lungo il vecchio corso del Sile fino a Torcello, Murano e
Burano
17
maggio 2007: il giorno fissato per il viaggio delle classi
prime nella Laguna di Venezia è arrivato. Un pullman doppio
della APT ci aspetta alle 6,30 del mattino per portarci a
Portegrandi, ai bordi della Laguna di Venezia. In pullman si
chiacchierava, si giocava oppure si ascoltava il professore
che ogni tanto interveniva dandoci un approfondimento di
geografia.
All’arrivo
ci aspettava il battello che ci avrebbe portati fino nel cuore
della laguna attraverso il vecchio corso del Sile, al quale i
Veneziani avevano cambiato direzione perché altrimenti la
laguna sarebbe stata interrata dai detriti del fiume.
La
nostra prima tappa è stata Torcello, un’isoletta di 200 o
300 abitanti, che nel Medioevo arrivò a contarne anche
50.000. E’ stato il primo insediamento di Venezia per la sua
vicinanza alla terra, poi l’isola fu abbandonata in seguito
dalla peste e così la basilica di Santa Maria Assunta restò
come era allora. Dal mio punto di vista la chiesa è poco
appariscente all’esterno, ma meravigliosa all’interno con
un mosaico che copre tutta una facciata senza contare quelli a
fianco che non sono da meno: una cosa da restarci
impressionati. Dopo per gruppi siamo saliti sul campanile da
cui si godeva un panorama sconfinato sulla laguna. Infine
sempre sulla stessa isola abbiamo visto la chiesetta di
S.Fosca dall’architettura a croce greca, anche se
l’interno appare un po’ spoglio. Come ultima cosa abbiamo
ammirato il cosiddetto “trono di Attila” sul quale alcuni
di noi si sono seduti, impersonando il famoso re degli Unni.
La
seconda tappa è stata Murano, l’isola famosa in tutto il
mondo per la lavorazione del vetro. Qui in una vetreria due
artigiani hanno creato sotto i nostri occhi un vaso ed un
cavallino. Alla fine quasi tutti hanno acquistato uno o più
oggetti di vetro da portare a casa come souvenir. Dopo di che,
camminando per un breve tratto, siamo arrivati alla chiesa dei
Santi Maria e Donato, di stile veneto-bizantino, con la
facciata semplice, un abside elaborato ed un interno con un
bel pavimento a mosaico.
Ritornati
all’imbarcazione, mentre ci dirigevamo verso Burano, abbiamo
consumato il nostro pranzo al sacco, sempre con la vista del
paesaggio lagunare. Al piano superiore il signor Glauco,
proprietario della barca, continuava a raccontarci molte cose,
anche se la maggior parte di noi era impegnata a scattare foto
o a conversare.
L’ultimo
posto, per me, è stato il più bello perché eravamo
attorniati dal paesaggio incantato delle case di Burano
dipinte con colori appariscenti tra cui il fucsia, il giallo,
il rosso, il blu… Un’altra cosa che mi è piaciuta
è stata la passeggiata che ci ha permesso di visitare
praticamente tutto il paese, passando per vicoli con la
biancheria stesa su un filo retto da pali in mezzo alla
strada, fino ad arrivare nella piazza principale, con al
centro la statua di un musicista, nato proprio in
quest’isola; tutto intorno case dai colori sgargianti, il
“Museo del Merletto” e il Municipio. Nella piazza abbiamo
fatto le foto di gruppo delle tre classi.
Durante
il ritorno lungo il Sile molti gabbiani ed altri uccelli,
volteggiando in continuazione attorno al battello, sembravano
quasi volerci salutare al termine di una bella gita che
sicuramente ciascuno di noi non potrà dimenticare.
Alessandro
G.
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