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Ricordando Anna Frank Alcune classi delle medie hanno riflettuto sulla vita di Anna Frank di cui il 12 giugno 2004 ricorre il 75° anniversario della nascita. I loro lavori sono stati inviati ad Amsterdam dove nella casa di Anna Frank sarà allestita nei prossimi mesi una mostra internazionale con testi, poesie e disegni realizzati da alunni di scuole intitolate alla sfortunata ragazza ebrea.
Caro
diario, oggi volevo parlarti di un argomento di cui stiamo parlando a
scuola da un po’ di tempo. Questa è una storia un po’ triste perché parla
di una ragazza prima libera, poi "rinchiusa" in un alloggio. Sto parlando
di Anna Frank. Anna
Frank nacque il 12 giugno 1929 e per un suo compleanno le fu
regalato un diario che per lei era il suo migliore amico dove
scriveva tutte le sue emozioni e segreti e dove si sfogava a più non
posso perché non aveva nessun altro con cui confidarsi. Con la mamma
e la sorella non andava d’accordo, mentre suo padre la ascoltava di
più, ma per la differenza di età non gli confidava tutto. Anna si
sentiva sola. Il
suo più grande sogno era quello di diventare scrittrice, infatti
voleva scrivere un libro intitolato "La casa sul retro", ma
purtroppo, anche se lo scriveva, non poteva pubblicarlo perché era
ebrea e viveva nascosta in una casa sul retro, non poteva uscire
perché se la vedevano la portavano nei campi di concentramento e la
uccidevano. In
quell’alloggio vivevano due famiglie: al primo piano abitavano i
Frank, al secondo i Van Damm. Lei viveva a Francoforte in Germania,
poi si trasferì ad Amsterdam per cercare di sfuggire ai Tedeschi, ma
poi fu scoperta e portata nei campi di concentramento di Auschwitz e
di Bergen-Belsen dove morì nel marzo del 1945, poco più di un mese
prima che finisse la guerra, a causa di una malattia. Il
mio più grande sogno non è di diventare miliardaria o di avere tre
ville con piscina, anzi a me basterebbe una piccola casa, avere dei
figli e un lavoro, ma quello che è un mio sogno è aiutare i bambini
con handicap e lavorare come maestra all’asilo nido. Come Anna Frank,
voglio la libertà e la pace fra le persone, voglio un mondo nuovo,
senza guerre, senza ingiustizie e cattiverie, un mondo di pace con
gli uomini che si vogliono bene. Come
Anna Frank scrive sul suo diario, anch’io lo riscrivo: "Nonostante
tutto, continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo". Il suo
diario è stato molto importante ed è letto in tutto il mondo. Ciao, tua Claudia.
Caro
diario, sai, io penso che tutti noi abbiamo un sogno. Quello di Anna Frank
era di diventare scrittrice e, anche se morì prima di realizzarlo, diventò
lo stesso scrittrice, ma in modo speciale: lei teneva un diario sul quale
scriveva i suoi sentimenti e i fatti che accadevano tutti i giorni; poi
questo diario è stato trovato, tradotto in tante lingue e pubblicato, così
anche noi possiamo leggere cosa è successo a quei tempi e cosa avremmo
potuto provare noi stessi se fossimo vissuti in quell’epoca. Il
mio sogno è lo stesso di Anna: io vorrei diventare scrittrice e
illustratrice di libri per bambini e ragazzi. Già dalla terza
elementare mi divertivo a scrivere racconti, tanto che ho riscritto
il libro "Alice nel paese delle meraviglie", cambiando le avventure
che vive quella fantasiosa bambina. Inoltre, per migliorare le mie
doti di "scrittura creativa", leggo. Io adoro leggere. Ma solo
quello che mi piace. In quarta e in quinta elementare lessi dei
libri ad alta voce, una volta da sola e un’altra con una mia amica,
facendo le voci dei personaggi e cercando di dare espressività a
quello che leggevo. Ma
torniamo al mio sogno piuttosto. Se dovessi diventare scrittrice,
non scriverei solo libri di narrativa, ma anche libri di poesia,
poesie e filastrocche che divertano i bambini, come quelle di Gianni
Rodari, uno dei miei scrittori preferiti insieme a Roald Dahl,
Bianca Pitzorno e Ann M. Martin. Maddalena
Caro diario, anch’io come tanti ragazzi della mia età ho un sogno nel cassetto: alcuni vorrebbero diventare dei bravi calciatori, altri ballerini, altri astronauti, altri medici, altri avvocati. Io sono una ragazza che pensa troppo al futuro e a volte mi dimentico del presente. Io sogno da grande di lavorare nel mondo dei bambini piccoli, da 0 a 3 anni. Il loro mondo mi incuriosisce perché, anche se non sanno parlare, con i loro gesti, i loro atteggiamenti e le loro espressioni ti fanno capire quello che vogliono. Mi diverte moltissimo giocare con loro mettendomi nei panni della maestra e inventare giochi con loro. Quando vado da mia cugina che ha un bambino di un anno di nome Riccardo, giocando con lui le ore trascorrono senza accorgermene. Sicuramente per arrivare a questo sogno dovrò studiare molto per poter poi affrontare tutte le difficoltà che incontrerò.
Serena
Caro diario, oggi a scuola la professoressa, ricordando la vita di Anna
Frank che nell’alloggio segreto non aveva la libertà, mi ha chiesto: "Cosa
vuol dire per te libertà?". Io non sapevo cosa rispondere e così non ho
detto nulla.
Adesso che mi sto confidando con te ho ripensato: "Cosa vuol dire
per me libertà?". Per me libertà vuol dire tante cose:
Essere liberi di agire senza costrizioni pur rispettando le
leggi.
Essere liberi nel fare una scelta.
Avere la propria libertà, sia a scuola che a casa.
Poter fare le cose senza avere qualcuno che ci dice cosa
dobbiamo fare.
Vivere la vita con la massima libertà e lasciare agli altri la
loro. Al
mondo però ci sono molte persone che vivono senza libertà e non
stanno bene né con il cuore né con la mente.A domani. Veronica
La libertà è il diritto di professare la propria
religione,
non quello di costringere i religiosi a pregare
di nascosto.
La libertà è il diritto di lavorare come si
vuole,
non quello di lavorare duramente per essere
liberi,
come dicevano le parole scritte sui cancelli dei
lager: "Arbeit Macht Frei".
La libertà è il diritto di andare dove si vuole,
non quello di essere circondato da mura e fili
spinati.
La libertà è un sentimento giusto
al quale gli Americani hanno dedicato una
statua,
per il quale i Tedeschi hanno distrutto il muro
che divideva la loro capitale,
per il quale molti popoli hanno lottato e ancora
lottano.
Immaginate un uomo senza libertà.
Considerate se quello è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no…
Bisogna ricordare gli errori del passato
Per non commetterli ancora
E per creare un futuro migliore
Riccardo
La libertà è la cosa principale,
se non c’è si sta male
le persone sono libere di pensare
e una religione professare.
La libertà è importante
Ed è più grande di un gigante
Andrea e Moses
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