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L'arrivo dell'acqua

    Nel nostro paese prevaleva una coltivazione di seminativi, però c'era il problema della la siccità: infatti non passando fiumi non c’era molta acqua e nemmeno l’irrigazione; ad esempio, la corte di Mancalacqua era molto importante, ma, come dice il nome, non c'era l'acqua necessaria perché i pozzi erano rari  e difficili da scavare. Infatti, solitamente, nei pozzi si trovava l’acqua ad una decina di metri di profondità, invece a Mancalacqua bisognava andare a 40 metri sotto il suolo.

    In quelle condizioni era difficile vivere e ciò provocava lo spopolamento delle campagne da parte dei contadini che speravano di trovare lavoro nelle città: infatti l’acqua è sempre stata un elemento fondamentale per l'agricoltura e per la sopravvivenza.

    La possibilità di costruire canalette per trasportare l’acqua nei campi e attuare così coltivazioni più varie fu una grandissima innovazione che si verificò a partire dal 1929 e trasformò completamente il modo di vita delle persone che prima cercavano solo di sopravvivere mettendo da parte il cibo. Si introdussero le redditizie coltivazioni del melo, del pero e soprattutto del pesco.   

    L'acqua poi non arrivò solo nei campi, ma anche nelle case e da quando nel 1942 la rete idrica iniziò a funzionare il nostro paese cominciò a svilupparsi.

    Insieme all'irrigazione comparvero nei campi le prime macchine agricole. Il primo trattore fu comprato dalla famiglia di Guglielmo Marchiori dopo la 1^ Guerra Mondiale perché era l’unica famiglia che aveva buone possibilità economiche. Grazie a questo macchinario, essa poté ottenere migliori risultati in agricoltura rispetto ad altre famiglie. Le prime automobili cominciarono a vedersi già negli anni Trenta e la prima acquirente fu, anche in questo caso, la famiglia Marchiori.