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Cambiamenti nel tempo

    Gianluigi Mazzi, per farci capire meglio la storia del nostro paese e delle sue corti, ci ha mostrato una foto via satellite di Lugagnano che ha ritoccato per portarla all’aspetto che doveva presumibilmente avere il paese nel 1750. In questa foto Mancalacqua la cui parte nord attualmente non esiste più (ne è rimasto solo un piccolo nucleo) era grande come Lugagnano il quale non nasce sul crocevia, come molti credono, ma nella zona detta “Ghetto” (oggi via 24 Maggio) e nella vicina “Contrà” (oggi via di Mezzo).

    Il suo confine ad est era segnato da una strada delimitata da un fossato che serviva ad evitare spostamenti di proprietà (questo fino alla fine del ’700). Questa strada si può rintracciare ancora oggi: se da Verona si arriva a Lugagnano, si può notare che davanti a via De Amicis, dove si trova un capitello, c’è una strada che nel 1700 era una delle principali. Attualmente essa è chiusa perché interrotta dall’autostrada e ricomincia più avanti con il nome di Via Binelunghe, ma non è quella originale.

    La foto del 1750 è stata poi ritoccata per mostrare la situazione nel 1850, nel 1950 e nel… 2020: vista l’abnorme espansione del nostro paese negli ultimi 40-50 anni, la domanda che sorge spontanea è “Quale sarà il futuro di Lugagnano quando non ci saranno più campi dove poter costruire case e capannoni, come è accaduto negli ultimi anni?”

    Con queste osservazioni, apparse su “Il baco da seta” (il giornale di Lugagnano), Gigi Mazzi ha voluto secondo noi farci riflettere sull’importanza del rapporto tra il paese ed il verde che lo circonda con le sue corti rurali.