La nostra intervista
Abbiamo
intervistato una signora residente in corte Beccarie la quale ha risposto
gentilmente alle nostre domande.
D. - Conosce
qualche vecchia corte di Lugagnano?
R. - Sì, c’è Corte Briggi, Corte Messedaglia e questa che è Corte Beccarie.
D. - Ci può
gentilmente parlare di questa corte?
R. - Questa corte una volta era una filanda; esisteva ancora prima della
guerra mondiale, quando sotto il ponte c’erano le prigioni ed il corpo di
guardia. Da questa parte, dove c’è il tetto fatto in modo diverso, abitava il
capo delle guardie, mentre tutto il resto era una filanda. Dove abito io c’erano
le capre. Ora piano piano si sta trasformando tutto.
D. - A quando
risale la corte?
R. - La corte si è sviluppata in tre fasi, tra la seconda metà del Settecento
e la prima metà dell’Ottocento. Il nome deriva da “beccari” che vuol dire
“macellai”: infatti una volta qui c’erano delle persone che facevano questo
lavoro macellai.
D. - Quante
persone ci abitavano?
R. - Non molte.
D. - Il cognome
più diffuso tra gli abitanti della corte?
R. - Presumo Vallicella, visto che all’interno della corte sono tutti con
questo cognome.
D. - Come si
passava il tempo libero?
R. - Il tempo libero si trascorreva dentro le stalle con le mucche per
riscaldarsi e i più vecchi raccontavano le favole ai più giovani.
D. - Cosa
mancava una volta rispetto ad oggi?
R. - Le luci sono le ultime cose arrivate, poi mancavano le lavatrici, il
riscaldamento…
D. - Cosa
succedeva se qualcuno si sentiva male?
R. - Si cercava di risolvere il problema in casa, eventualmente si andava dal
dottore.
D. - C’erano
le medicine?
R. - Ci si arrangiava con qualche decotto a base di erbe. Le medicine erano
troppo costose.
D. - C’erano i
servizi igienici in casa?
R. - No, i servizi igienici erano in cortile. Ci sono ancora abitazioni senza
WC in casa.
D. - Com’erano
le famiglie?
R. - Erano costituite da tanti figli e poi c’era il cosìddetto “famejo” che
era una persona di un’altra famiglia entrato nella corte per aiutare a lavorare
i campi.
D. - Quante
ore al giorno si lavorava?
R. - Oh, anche dieci ore. I campi la mattina presto, le bestie alla sera.
D. - C’erano
rapporti con altre corti?
R. - Sicuramente sì, perché c’era molto bisogno l’uno dell’altro, soprattutto
in certi periodi di più intensa attività.
D. - Che tipo
di feste c’erano?
R. - Alla fine di ogni stagione c’era la festa dell’agricoltura.
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