Esperienze
da spettatore
Un giorno sono andata ad un parco giochi di Lugagnano dove
giocavano dei ragazzini. Ad un certo punto sono arrivati anche dei ragazzi di
14-15 anni, che prima sono rimasti in disparte, poi si sono avvicinati ai
bambini. Io non ho capito cosa avevano detto, fatto sta che quei ragazzi hanno
preso il pallone e hanno costretto i ragazzini ad andare in "porta" e
a parare i loro tiri potentissimi. Io me ne sono andata stupita, ma anche dispiaciuta pensando
che non avrei potuto aiutare quei poveri bambini. Secondo me questo è un fatto
di bullismo perché quei ragazzi volevano mettersi in mostra a spese dei più
deboli.
Angelica S.
Quest’estate io e le mie amiche andavamo spesso al
"Franco Conti", un parco giochi che c’è a Lugagnano. Noi stavamo
sempre in fondo al parco dove potevamo giocare e parlare indisturbate.
Un giorno noi eravamo là, come al solito, che scherzavamo
quando è arrivato un bambino che noi conoscevamo di vista e sapevamo che aveva
alcuni problemi. L’abbiamo visto che stava piangendo e gli abbiamo chiesto il
motivo. Lui ci ha risposto che dei ragazzini, più o meno della sua età, lo
insultavano e gli dicevano parolacce, non lo facevano giocare a calcio con loro,
spesso lo bagnavano con l’acqua senza che lui volesse e gli prendevano il
cappello o le scarpe per giocarci. Secondo me questo può essere un episodio di bullismo,
perché dei ragazzini se la sono presa ingiustamente con un ragazzo che ha dei
problemi, ben sapendo che lui non reagisce alle offese e non sa difendersi.
Claudia S.
A volte a scuola accadono dei fatti di bullismo: ad esempio
nella nostra classe un nostro compagno straniero viene più volte picchiato nel
cortile della scuola da alcuni ragazzi di terza. Secondo me questi fatti sono di bullismo, perché questo nostro compagno è stato bocciato e loro lo prendono in
giro.
Marco P.
Quest’estate Anna ed io andammo in piscina a Pescantina con
le nostre mamme. Io e lei stavamo nuotando tranquille, quando vedemmo una
compagnia di ragazzi tutti vestiti che si stavano avviando all’uscita. Uno di
loro si trovava piuttosto isolato dal resto del gruppo, era di bassa statura,
con gli occhiali e piuttosto solitario. Un altro ragazzo molto carino e abbastanza vanitoso si fermò
e lo abbracciò con aria un po’ cattivella. Cominciò a provocarlo ad alta
voce con delle parole non offensive, ma che potevano dare fastidio e mettere in
imbarazzo. Nel frattempo tutto il gruppo rideva a crepapelle. Così Andrea, il ragazzo con gli occhiali, diede una
spintarella al compagno e lui cominciò ad arrabbiarsi sul serio e a dargli dei
pugni forti e in parti dolorose. Andrea cominciò a difendersi e lo spinse con
più forza. L’"amico" offeso lo prese di peso e lo gettò
nella piscina vestito e con lo zaino a spalle. In quel momento il bagnino che
aveva assistito all’episodio intervenne tuffandosi anche lui in acqua per
recuperare il ragazzo. Andrea era completamente bagnato, si era danneggiato il
cellulare che aveva in tasca e si erano bagnati i documenti ed i soldi di carta
che aveva nel portafoglio. Il suo amico fu cacciato fuori dalla piscina e gli
proibirono di tornare in quel luogo finché non avesse cambiato atteggiamento.
Serena S. |