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Discussione del 22 aprile 2003

Il giorno 22 aprile 2003 abbiamo fatto una discussione in classe riguardo al bullismo. Una nostra compagna, Angelica, è intervenuta a proposito del questionario che abbiamo preparato, facendo notare una piccola imperfezione nel formulare una domanda. Inoltre ha detto che se un "bullo" la offendesse, lei reagirebbe a questa offesa. Nicola, però, ha aggiunto che bisogna vedere l’entità della reazione. A questo punto è intervenuto Davide M. che ha osservato: "La reazione all’offesa dipende dal carattere di una persona". Ma non tutti sono d’accordo.

Chiudendo questo discorso e iniziandone un altro, ha parlato di nuovo Angelica: "Se una persona si rivolge all’insegnante per questo fatto, viene preso di mira ancora di più". Noi siamo stati tutti d’accordo e Nicola ha aggiunto: "Non sempre bisogna rivolgersi ai professori: se si tratta di piccole cose, si possono risolvere da soli. Il problema è analizzare se si tratta di veri atti di bullismo".

Cosa si può fare?

Pietro dice: "Se mi riguarda personalmente, chiedo aiuto, sennò non faccio niente perché non vorrei essere messo in mezzo anch’io".

Ora parla Anna: "Se volessi essere aiutata, non lo direi ai miei genitori, ma ai miei amici". Nicola le risponde: "Forse hai paura della reazione dei tuoi genitori, perciò non glielo dici".

Giorgio, che non condivide le idee di Pietro, Anna e Nicola, dice che lui cercherebbe di reagire con la forza. La professoressa Di Domenico dubita di quello che dice il nostro compagno e glielo fa notare: "Forse tu potresti farlo perché sei abbastanza forte, ma non tutti ci riuscirebbero. Infatti i ‘bulli’ puntano sulla paura della vittima". Serena è d’accordo: "Prendono di mira le persone che sembrano più deboli".

A questo punto interviene anche il professor Cambioli: "Giorgio si sente forte, perciò ha un certo tipo di atteggiamento. Ma il problema è come fare quando stanno accadendo le cose: cosa fare quando capisci che sei inferiore?". Anche questa volta Serena approva il suggerimento del professore osservando: "E’ vero, la parte più difficile è quando sei assalito e non sai cosa fare".

E’ vero, cosa fare quando capisci che sei in pericolo? Se dei "bulli" ti chiedono il cellulare, ad esempio, come reagisci? Scappi, o meglio cerchi di scappare, gli dai il cellulare o li affronti?