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Il terzo ponte di Verona romana

La circonvallazione, che collegava tutte le strade convergenti su Verona da sud e da ovest, richiese la costruzione di un terzo ponte sull’Adige di cui si sono trovati in varie epoche sufficienti indizi archeologici.

Le fondazioni del terzo ponte vennero gettate un po’ a monte dell’attuale Ponte delle Navi, dove l’Adige tornava a scorrere in un unico letto. Data la larghezza del corso del fiume in quel punto, il ponte doveva avere sicuramente cinque arcate. Al di là del ponte venne costruita una strada il cui percorso è rintracciabile in parte nell’odierna via Gaetano Trezza. Tale strada incontrava la Postumia davanti alla chiesa dei SS. Nazaro e Celso, dove si creò un importante incrocio. Qui infatti il traffico interregionale si doveva smistare: quello diretto a oriente proseguiva in direzione di Vicenza; quello da est a sud procedeva lungo le attuali vie Muro Padri, Giardino Giusti e S. Chiara per utilizzare gli altri due ponti, specialmente Ponte Pietra da parte del traffico in transito da nord a sud.

Ma le comunicazioni interregionali est-ovest, che erano le più frequenti poiché collegavano due città importanti come Milano e Aquileia, si servivano della circolazione sul terzo ponte, evitando così il centro di Verona.