Dopo la fondazione di Verona romana molte persone che abitavano attorno al colle di S.Pietro si trasferirono al di là dell'Adige. Le pendici del colle che così rimasero deserte, la pendenza del terreno e la posizione tra il Ponte Pietra ed il Ponte Postumio offrivano un luogo ideale per la costruzione di un teatro e di altri edifici ad esso collegati. L'inizio della costruzione risale alla fine del 1° secolo a.C. in piena età augustea. Il cantiere del teatro restò aperto per alcuni decenni, i lavori si conclusero infatti verso il 50 d.C. In primo luogo si dovette procedere alla sistemazione dell'argine sinistro del fiume a valle del Ponte Pietra mediante la costruzione di un muraglione che doveva proteggere il terreno vicino alle fondazioni dell'edificio dai pericoli di infiltrazioni delle acque del fiume che avrebbero potuto corrodere il terreno e provocare smottamenti. Questa costruzione facilitava pure il traffico cittadino e consentiva l'accesso al teatro. Di questo argine restano delle tracce visibili all'interno dei moderni muraglioni in una nicchia ad arcate sotto il Teatro. Il teatro romano è un edificio tipico della cultura greca introdotto poi nella Roma repubblicana, quando Roma, conquistata la Grecia, fu a sua volta conquistata dalla sua superiore cultura. Il palcoscenico, dove si svolgeva la rappresentazione teatrale, era collocato di fronte alla cavea ed aveva alle spalle l’Adige. Tra la cavea e la scena si stendeva il piano dell’orchestra (quello che ora si chiama la platea) destinata in parte ad essere occupata con sedili mobili occupati da personaggi autorevoli (patrizi o cittadini che ricoprivano cariche pubbliche). La parte più in basso della gradinata è divisa in sei parti da cinque scalette. Nulla invece si sa della parte media e superiore perché sono crollate. Sopra le gradinate era posta una galleria aperta da archetti che ora sono più arretrati rispetto alla posizione originaria. Del teatro romano oggi possiamo ammirare solo ciò che è stato recuperato a partire dalla metà del secolo scorso. Col tempo infatti il teatro fu distrutto e scomparve alla vista. Il recupero dei resti del teatro cominciò nel 1834 ad opera di un illustrissimo cittadino, Andrea Monga, che acquistò a sue spese tutte le case che nel corso dei secoli erano sorte nella zona del teatro. Egli le fece abbattere (eccetto l'artistica chiesa di Santa Libera che tuttora esiste) per riportare in luce quanto rimaneva dell'antico edificio. Infine nel 1895 il Comune di Verona, con il contributo della Cassa di Risparmio, acquistò l’intera area per farla diventare luogo pubblico da studiare e valorizzare. |