L’attuale Piazza Erbe era il Foro di Verona romana che un tempo aveva la funzione dell’agorà, come presso gli antichi Greci, ossia era la piazza dove le persone si riunivano per svolgere le attività pubbliche (politiche, economiche e religiose). Dell’antico Foro, lungo quasi il doppio della sua larghezza, l’attuale piazza delle Erbe conserva immutata la lunghezza, mentre la larghezza è diminuita poiché col tempo ha perso l’originaria forma rettangolare a causa della costruzione di nuovi edifici sull’area dell’antico Foro. Con la crescita della città romana il Foro venne pian piano circondato da edifici monumentali. Il primo di questi, costruito in età augustea, fu il Campidoglio; in seguito, nell’età flavia, fu costruita la Basilica che era un edificio pubblico per la politica e il mercato, entrambi lungo il lato meridionale della piazza. Riguardo agli altri lati non si hanno dati precisi, ma si presume che ci fossero la Curia, un Tempio e le Terme con dentro una biblioteca. Gli edifici del Foro erano collegati da una serie di archi (l’unico rimasto è l’arco di S.Tomio) in corrispondenza con le vie d’accesso alla piazza, mentre tutto attorno un porticato continuo offriva un piacevole passeggio e un ottimo punto per l’apertura di negozi. Ora del periodo romano nella piazza rimane solo la fontana, fatta costruire nel 1368 da Cansignorio, signore della famiglia scaligera. Per la sua erezione vennero usati un grande catino di marmo, proveniente da un edificio termale, e una statua femminile trovata senza la testa e le braccia (i Romani infatti le aggiungevano in un secondo tempo con le caratteristiche fisiche delle persone che ordinavano la statua). Secondo quanto è attestato in un’iscrizione dell’anno 379 d.C., questa statua fu collocata nel Foro romano per ordine del console Valerio Palladio, governatore della provincia "Venetia et Istria", in occasione di una festa che forse fu l’ultima testimonianza di vita civile e pacifica per Verona romana. Cansignorio fece completare le parti mancanti della statua che divenne con il tempo il simbolo della città con il nome di "Madonna Verona". Egli volle erigere questa fontana con la statua di Madonna Verona dopo aver fatto parecchi interventi urbanistici per ristrutturare il centro storico della città. La statua ha tra le mani un pezzo di marmo sul quale vi è scritto: "E’ veramente apportatrice di giustizia questa città e amante di lodi". |