Nel 1975, sotto al fabbricato (compreso tra le vie Stella, S.Cosimo e Zambelli) che doveva essere ristrutturato per ospitare gli uffici della sede centrale della Banca Popolare di Verona, sono emersi i resti di una "domus", cioè di una casa romana di età imperiale. La Soprintendenza Archeologica alle Antichità delle Venezie decise perciò di verificare la grande scoperta, mentre la Banca Popolare di Verona si assunse l’onere finanziario dei lavori. A oltre quattro metri sotto il livello stradale, nell’angolo nordovest del fabbricato, venne alla luce un pavimento di coccio; un po’ più in alto comparvero anche tracce di un altro pavimento a tessere di mosaico. L’area dello scavo venne allargata a mano: si rinvennero frammenti di vasi di terracotta. Nell’area del cortile interno si trovarono due frammenti di colonne in tufo e tre frammenti di capitello di ordine dorico appartenenti in origine al portichetto che si apriva sul cortile della casa. Furono messi in luce fra l’altro i resti dei muri perimetrali di un grande locale con un pavimento a mosaico di disegno geometrico. Venne trovato un locale sotto il cui pavimento c’erano dei canaletti per la circolazione dell’aria calda utilizzata per il riscaldamento. La casa aveva 14 locali con un cortile interno a cui si accedeva mediante un portichetto a tre lati, sorretto da colonne con capitelli. Nel cortile si trovava una fontana con condutture di tubi di piombo e scarico delle acque eccedenti. I resti del complesso archeologico, fra cui i mosaici, sono stati recuperati e lasciati in vuoto, grazie all’intervento di salvaguardia realizzato dalla Banca Popolare di Verona. |