L'interno L'interno colpisce per la sua solennità: tre navate, divise da poderosi pilastri alternati a colonne (20 in tutto, 10 per parte), si allungano oltre le due scalinate laterali in marmo rosso che portano alla chiesa superiore, mentre una gradinata centrale scende nell'ampia cripta dove è conservato il corpo di S.Zeno. Altari laterali e affreschi di varie epoche decorano le pareti. Il soffitto, della fine del Trecento, è a carena di nave. Presso l'ingresso, a sinistra, si trova una grande coppa monolitica in porfido proveniente dalle terme romane che, secondo la tradizione, fu donata a S.Zeno dal re Gallieno e qui portata dal demonio sconfitto. Sul lato opposto c'è il grandioso fonte battesimale del Brioloto di forma ottagonale ad immersione, collocato nel 1194. Sulla balaustra moderna che delimita la chiesa superiore sono allineate le statue dei Dodici apostoli (prima metà del Duecento) con quella del Redentore al centro. Sulla parete di destra, prima della scalinata che porta alla chiesa superiore, interessanti sono gli affreschi del Trecento che stanno attorno all'altare in marmo rosso davanti al quale ci sono quattro colonne avvinghiate da un fascio di serpenti di marmo e poggianti su un leone e su un bue (simboli di S.Marco e S.Nicola). Superato l'altare, la scalinata di destra porta alla chiesa superiore dove, sulla parete di destra, si raggruppano una serie di affreschi ben restaurati tra i quali ricordiamo il "S.Giorgio a cavallo che libera la principessa dal drago" e la "Madonna in trono con santi". Ed eccoci ora nell'abside maggiore in stile gotico (fine del Trecento) dove l'attenzione è attratta dal celebre Trittico, capolavoro di Andrea Mantegna (1457-59), posto sopra l'altar maggiore. La pala mostra la Vergine in trono con vari santi ai lati. Nella predella sottostante sono dipinti tre episodi della vita di Gesù (l'Orazione nell'orto, la Crocifissione e la Resurrezione dal sepolcro). Requisito da Napoleone e portato a Parigi, il trittico fu poi restituito senza la predella che fu sostituita da una pregevole copia di Paolino Caliari. Notevole anche la cornice eseguita probabilmente su disegno dello stesso Mantegna. Nell'arco trionfale del presbiterio si può ammirare un'Annunciazione attribuita a Martino di Verona, mentre l'abside contiene vari affreschi della sua scuola tra i quali spicca, al centro, la Crocifissione con angeli ai lati. In una piccola abside a sinistra di quella centrale si trova la statua in marmo denominata San Zen che ride (1250 circa), cara ai Veronesi per il sorriso bonario del vescovo che regge un pastorale al quale sta appeso un pesce (S.Zeno pescatore di anime o patrono delle acque e dei pericoli che da esse derivano?). Passando alla parete sinistra della chiesa, sopra la porta della sacrestia si ammira la notevole "Crocifissione" di Altichiero (1380 circa). |