La Casa di Giulietta L'antico cardo che da Porta dei Leoni conduce al foro (Piazza Erbe) si chiama oggi via Cappello. Al numero 23, sopra l'arco del portale romanico di una delle poche case veronesi risalenti all'epoca scaligera, si legge su una lapide: "Queste furon le case / dei Capuleti / d'onde uscì la Giulietta / per cui tanto piansero i cuori gentili / tanto i poeti cantarono - Secoli 13° e 14° E.V.". Sulla volta è scolpito uno stemma raffigurante un cappello da pellegrino: è lo stemma dei Capuleti o Cappelletti che furono i proprietari della casa. Parlando dei Capuleti non si può non pensare ai Montecchi e alla triste storia d'amore di Romeo e Giulietta che appartenevano alle due famiglie rivali. Il palazzo dei Montecchi, simile a un piccolo castello dai merli ghibellini, si trova dietro alle Arche Scaligere.Gli storici escludono la veridicità del fatto, anche se le due famiglie sono esistite veramente, cosÌ come la rivalità che le divideva. I Montecchi parteggiavano per l'imperatore ed erano nemici dei Capuleti, che invece stavano dalla parte del papa. In realtà si pensa che Capuleti fosse solo un falso nome usato dai conti di Sambonifacio per rientrare in Verona durante i periodi di sconfitta e di esilio. Molte sono le versioni di questa romantica storia, ma la più famosa è quella di William Shakespeare. Egli narra come Romeo Montecchi, non invitato, si fosse recato con i suoi amici ad una festa in casa Capuleti dove incontra una splendida ragazza con cui balla. Nessuno dei due conosce il nome dell'altro, si innamorano, non sanno di essere "nemici". Quando lo sapranno, sarà troppo tardi perchè l'amore supera ogni barriera. I due innamorati si incontrano di nascosto nel giardino di casa Capuleti al famoso balcone e stabiliscono di sposarsi in segreto presso il convento di Frate Lorenzo il quale li unisce in matrimonio, sperando che col tempo venga sanato l'odio fra le due fazioni. Romeo e Giulietta sono felici, senonchè, in uno scontro tra le due fazioni, Romeo vendica la morte dell'amico Mercuzio per mano di Tebaldo, cugino di Giulietta, uccidendo quest'ultimo. Così Romeo viene esiliato per sempre da Verona e fugge a Mantova. Il padre di Giulietta, vedendola triste (egli pensava per la morte del cugino Tebaldo), le impone di sposare il conte Paride e, al rifiuto della figlia, la minaccia di chiuderla in convento. Allora frate Lorenzo le dà un filtro che la farà sembrare morta; intanto avviserà Romeo perchè attenda tranquillo l'arrivo di Giulietta che al suo risveglio sarà segretamente condotta da lui. Ma la notizia della morte di Giulietta giunge a Romeo prima di quella rassicurante del frate. Così il giovane, pazzo di dolore, si precipita a Verona, penetra nel sepolcro e si avvelena sul corpo apparentemente senza vita di Giulietta. Quando ella riprende i sensi, scopre che il suo Romeo era morto, gli strappa il pugnale dal fodero e muore con lui. |