Mastino
ed Alberto della Scala, capostipiti della Signoria Morto Ezzelino nel 1259, gli successe come podestà di Verona Mastino della Scala, capostipite (insieme al suo successore, il fratello Alberto) della Signoria scaligera che regnerà su Verona fino al 1387. Mastino esercitava il commercio della lana: la famiglia della Scala aveva fondaco (magazzino), casa e bottega nella contrada di S. Maria Antica. Nelle lotte tra guelfi e ghibellini, Mastino si schierò dalla parte dell'imperatore. Come podestà egli non era ancora padrone assoluto della città, ma con la carica di Capitano del popolo a vita, datagli nel 1262, il suo potere cresceva sempre più. Il 26 ottobre 1277 Mastino fu ucciso nei pressi delle Case Mazzanti in quel passaggio stretto e scuro che fu poi chiamato Volto Barbaro (qui una lapide ricorda il fatto). Alberto, venuto a sapere della morte del fratello Mastino, da Mantova, dove ricopriva la carica di podestà, tornò subito a Verona e il giorno dopo si fece eleggere Capitano del popolo a vita da un'assemblea convocata in Piazza Grande. Quel giorno (27 ottobre 1277) nasceva ufficialmente la Signoria Scaligera, il cui potere non era più elettivo e temporaneo, ma ereditario e a vita. Avuto dai Veronesi un potere pressocché assoluto, Alberto punì con la morte o con l'esilio tutti coloro che avevano assassinato il fratello ed incamerò i loro beni nella "Fattoria Scaligera" che amministrava le sostanze della famiglia della Scala. Gli Scaligeri infatti all'inizio non erano ricchissimi, così Alberto pensò di accrescere le sue finanze acquisendo in vari modi i beni delle ricche chiese e abbazie di Verona. L'inizio del dominio di Alberto fu contrassegnato da una violenta repressione degli eretici (il 13 febbraio 1278 ne furono mandati al rogo, in Arena, ben 166). Alberto stabilì nuove leggi (tutte naturalmente a suo favore) e organizzò magnifici banchetti ai quali partecipava tutto il popolo, ma soprattutto amici e sostenitori cui egli faceva ricchi regali. Ad Alberto stava a cuore la pace, avendo egli capito che accostarsi ad una guerra significava dover distogliere i cittadini dalle attività produttive e commerciali. Per questo egli fece costruire la Corte delle Sgarzerie (centro della produzione e del commercio della lana) e la Domus Mercatorum (sede delle associazioni di mestiere). Quest'ultima costruzione fu da lui iniziata poco prima della morte che avvenne nel 1301. |