L’immigrazione extracomunitaria in Italia In Italia l’immigrazione extracomunitaria è iniziata verso
il 1980, quindi più tardi rispetto agli altri paesi, ciò soprattutto per due
motivi: Oggi in Italia si trovano numerosi immigrati, alcuni di loro hanno un regolare visto d’ingresso, altri sono dei clandestini, entrati nel nostro Paese di nascosto.
Gli immigrati extracomunitari non trovano facilmente lavoro,
soprattutto non trovano un lavoro stabile e non sono messi in regola dai datori
di lavoro, ciò significa che molti svolgono un lavoro precario, spesso umile,
senza un contratto regolare e con salari molto bassi. Inoltre molti di loro non
sono in regola con il permesso di soggiorno. I lavoratori extracomunitari hanno anche molte difficoltà a trovare un alloggio. Coloro che non trovano casa dormono per strada, nelle stazioni, nelle automobili oppure occupano edifici abbandonati. In queste condizioni non è raro che alcuni extracomunitari siano assoldati dalla malavita italiana per attività illegali. Negli ultimi anni in Italia sono stati celebrati matrimoni misti tra immigrati ed Italiani: il matrimonio con un cittadino italiano consente infatti all’immigrato, se lo desidera, di stabilirsi definitivamente in Italia. La presenza dei lavoratori extracomunitari ha scatenato tra la gente fenomeni di ostilità con manifestazioni di vero e proprio razzismo, come aggressioni e violenze, soprattutto in certi quartieri delle grandi città. Fino ad ora gli interventi pubblici sono stati ridotti e mirati a limitare l’immigrazione. Gli immigrati da parte loro si sono organizzati per difendere i loro diritti, costituendo associazioni (come la C.A.S.I per i Senegalesi). Sono anche nate alcune associazioni di volontariato come il C.I.R. (Consiglio Italiano per i Rifugiati).
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