Una lettera dalla Calabria
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                                                                                            Rizziconi, 24-5-90

Illustrissimo Signor Sindaco,

crediamo sia doveroso prima di tutto presentarci: siamo gli alunni della classe 3E, della scuola media "G. Casella" di Rizziconi (RC), una ridente cittadina della piana di Gioia Tauro. Da pochi giorni siamo rientrati da una gita d’istruzione che ha avuto come meta la meravigliosa e suggestiva "Regione Veneta" e desideriamo informarla della spiacevole, quanto incresciosa malevolenza di cui siamo stati fatti oggetto.

Siamo partiti dalla Calabria animati da tanto giovanile entusiasmo e dal desiderio di conoscere le bellezze artistiche e paesaggistiche della sua tanto decantata regione, ma la nostra allegra esuberanza è stata repressa dal clima di freddo e manifesto disprezzo con cui siamo stati accolti nella bella città di Verona.

Il nostro autobus, lasciato nel parcheggio di "Piazza Cittadella", durante la nostra visita della città, da alcuni teppisti è stato volgarmente epigrafato su un lato, con una scritta antimeridionale che riportiamo a titolo di cronaca: "Terroni di merda, G.B".

Come si può notare gli autori del nobile gesto hanno perfino posto sotto l’epigrafe la loro sigla di riconoscimento. Pieni di costernazione e di rabbia ci chiediamo e Le chiediamo se alla vigilia dell’Unità Europea debbano verificarsi episodi di simile intolleranza e inciviltà nei confronti di cittadini, figli della stessa patria.

Signor Sindaco, ci scusiamo se le abbiamo fatto perdere un po’ di tempo, ma deve convenire che il nostro è uno sfogo estremamente legittimo. Auspichiamo, infine, che dei suoi concittadini solo una sparuta minoranza si esprima con tanti ingiustificati e deplorevoli epiteti nei confronti della gente calabrese.

                                                                                                    Distinti saluti.