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Il razzismo contro le popolazioni nere cominciò a manifestarsi quando i bianchi (Inglesi ed altri popoli europei) non avevano più bisogno di loro. I neri d’altra parte, soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale alla quale molti di loro avevano partecipato, cominciarono a prendere coscienza dei propri diritti e dello sfruttamento a cui erano stati sottoposti per secoli dai bianchi. Le prime forme di razzismo si svilupparono in Inghilterra (il più ricco tra i paesi europei che attuarono il colonialismo) dove molti neri erano immigrati dalle colonie per poter lavorare e dare così un futuro migliore ai propri figli; ma questo fu sempre loro negato perché venivano considerati di razza inferiore e quindi trattati male anche dalla gente inglese più umile. Secondo le teorie razziste i neri erano destinati a fare i lavori più umili perché avevano un’intelligenza inferiore (con un cervello più piccolo), mentre gli uomini bianchi erano destinati a comandare. La conseguenza di queste idee era che essere razzisti diventava un atteggiamento rispettabile e non ciò che di fatto è, cioè una manifestazione di inciviltà.
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