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Lugagnano durante il fascismo

Controvoglia si deve ammettere che parecchie famiglie di Lugagnano erano fasciste, pur senza aver fatto mai del male a nessuno. Anche nel nostro paese si celebrava il sabato fascista e venne istituita la Casa del Fascio. Il primo acquedotto del paese fu abbellito con aquila e fascio littorio. Verso Mancalacqua venne realizzato un campo sportivo dedicato al "martire fascista Secondo Frigeri": tutti i pali del recinto erano dipinti con il tricolore.

Su una casa in via San Francesco comparve la scritta "La bestemmia è indizio di basso animo e di pessima educazione". Divenuta una caratteristica del paese, essa è stata cancellata con la tinteggiatura negli anni Ottanta. Un’altra scritta su una casa in via 26 aprile ("Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’impero, lo ha fecondato col suo sudore e lo difenderà contro chiunque con le sue armi") è stata picchiettata alla fine della guerra.

Negli anni Trenta in occasione del tradizionale tema in classe per il compleanno del Duce gli alunni di Lugagnano erano in difficoltà perché non potevano scrivere di eroi e di gesta gloriose di fascisti del loro paese. In quegli anni c’era molta povertà, i bambini trascorrevano il tempo a giocare con "el s-cianco", le "pice", "el moscolo", la "pega", mentre gli adulti passavano il tempo a… fare la guerra: partirono in otto da Lugagnano per conquistare all’Italia un "posto al sole" in Etiopia e per loro fortuna tornarono tutti, ma durante la guerra i carabinieri di Sommacampagna ebbero il triste incarico di informare le famiglie della morte al fronte di un loro caro.