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Lugagnano durante la Seconda guerra mondiale

Mano a mano che la guerra procedeva, la penuria di cibo e di medicinali iniziò a farsi sentire. La legna divenne preziosa e la notte venivano rubati i pali di sostegno degli alberi da frutta. Il malcontento cresceva e qualcuno cominciava ad ascoltare i notiziari della proibitissima Radio Londra che dava notizie completamente diverse da quelle del regime: così il giorno dopo informava gli altri di quello che aveva sentito.

Quando ci fu l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’entusiasmo fece riempire la chiesa e iniziarono i ringraziamenti alla Madonna che però vennero bruscamente interrotti dall’arrivo di camion carichi di soldati tedeschi. Vennero così requisiti dei locali per alloggiare i Tedeschi, però le sorti della guerra andavano a favore degli Angloamericani.

Una postazione di artiglieria antiaerea fu installata nella vicina frazione dei Salvi e sulla strada che attraversava Lugagnano e andava fino a Sona c’erano ogni tanto dei bidoni di carburante che in caso di attacco aereo dovevano servire a fare una cortina fumogena. Fortunatamente Lugagnano non venne bombardata.

Dopo l’8 settembre l’esercito italiano si disintegrò e i giovani lugagnagnesi cercavano di evitare di essere arruolati a forza nell’esercito della Repubblica di Salò, ma non tutti ci riuscirono. In parrocchia continuavano ad arrivare dalla città famiglie di sfollati che fuggivano dai bombardamenti e che venivano accolti come fratelli.

L’ultimo giorno di carnevale del 1945, durante la chiusura serale delle Quarantore, la chiesa piena di gente si illuminò a giorno: erano aerei alleati che stavano schiarendo con i bengala il cielo per individuare e colpire una colonna di Tedeschi diretta a Verona. Tra la gente fu il panico e tutti si diressero verso l’uscita.

Il pomeriggio del 25 aprile alcuni camion tedeschi cercarono di ripararsi vicino alla chiesa di Lugagnano: gli aerei scesero in picchiata per cercare di colpirli. Il segno delle mitragliatrici rimarrà impresso sul muro della chiesa. Fortunatamente non ci furono vittime e il giorno dopo si poté festeggiare l’arrivo degli alleati. La sera tutti andarono in chiesa per ringraziare per la fine della guerra.

I Tedeschi in fuga si portarono via tutti i mezzi di trasporto che trovarono (carri, cavalli, biciclette e le poche auto esistenti), mentre gli abitanti di Lugagnano diedero vita a quello che fu chiamato "el sgancio del Maran".