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Intervista all'Assessore all'agricoltura Boscaini

Il giorno 23 gennaio 2002 abbiamo intervistato gli assessori Perotti e Boscaini. Con l’Assessore Boscaini abbiamo parlato dell’economia legata all’agricoltura.

Quante aziende agricole c’erano un tempo a Lugagnano?

Parecchi anni fa erano presenti più di quattrocento aziende agricole, ma con lo sviluppo artigianale di questi ultimi decenni le aziende si sono ridotte progressivamente nel numero fino ad un centinaio; di queste però la maggior parte comprende aziende a conduzione familiare, quindi sono molto piccole.

Di che tipo sono le coltivazioni più importanti?

Bisogna considerare che il suolo agricolo della zona di Lugagnano è estremamente povero, tant’è che per secoli la zona era usata solamente per il pascolo degli ovini. Successivamente gli agricoltori hanno bonificato il terreno asportando le pietre che impediscono l’aratura ed iniziando a coltivare; durante il periodo fascista (anni Venti e Trenta) vennero costruite numerose canalette per l’irrigazione, favorendo così il progresso dell’agricoltura.

Questa modernizzazione dell’agricoltura portò a Lugagnano i primi artigiani, come ad esempio Gabos, che avviò un’attività legata alla costruzione delle cassette di legno per la frutta. Nei decenni passati si coltivava il frumento, ma adesso la coltivazione più importante è quella della pesca: la frutta prodotta a Lugagnano viene venduta in tutta l’Italia ed anche all’estero. Recentemente si è sviluppata anche la coltivazione del kiwi, soprattutto nella zona dei "Salvi".

Bisogna considerare anche che gli spazi per l’agricoltura si stanno riducendo per lasciare il posto agli insediamenti artigianali ed industriali e, visto che il territorio pianeggiante del Comune di Sona appartiene tutto a Lugagnano, sarà questa frazione ad essere più penalizzata. Il Piano Regolatore del Comune prevede inoltre, a questo scopo, lo spostamento del Casello Autostradale di Sommacampagna ed una nuova viabilità.

A Lugagnano è praticata l’agricoltura biologica?

Per il momento le aziende che praticano questo tipo di agricoltura sono pochissime, e tutte a livello ancora sperimentale: per questi prodotti manca ancora un mercato vero e proprio sia per la mancanza di informazione che per i costi elevati. Bisogna poi sottolineare che per praticare l’agricoltura biologica è necessario interessare una vasta area, mentre da noi molti agricoltori, che appartengono alle generazioni più vecchie, non sono al momento disponibili a questi importanti cambiamenti.