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Il periodo medievale

Durante il Medioevo, l'Adige con il suo scorrere aveva diviso la campagna veronese in due parti: una Campanea Major (maggiore) ad occidente e una Minor (minore) ad oriente. La Campagna Maggiore confinava con le colline moreniche di Sommacampagna e di Sona: Lugagnano si sviluppò proprio su questo confine.

Questa vicinanza però non giovò al paese, perché per proteggere l'eredità del Municipio romano, sul territorio era vietato coltivare e abitarci regolarmente. Quindi la zona veniva utilizzata esclusivamente per il pascolo delle greggi e per l'approvvigionamento di legna da ardere: questa situazione frenò moltissimo gli insediamenti abitativi.

Il Comune di Sona aveva la propria campagna verso Mancalacqua. A quel tempo la popolazione non era ancora abbastanza numerosa e sufficientemente pronta per coltivare grandi estensioni di terreno e quindi la campagna (sia del Comune, sia tutta quella veronese) era a pascolo o a bosco. Col passare del tempo però la situazione si trasformò: la popolazione iniziò a crescere e quindi si cominciò a cercare nuove zone da destinare a colture. Si optò per l'area incolta di uso pubblico della campagna.

L'economia poi si basò essenzialmente sul pascolo del bestiame dei cittadini, grazie anche all'abbondante presenza di querce per sfamare i suini tra Lugagnano e Bussolengo. Anche l'industria della lana ebbe un notevole sviluppo, grazie soprattutto all'allevamento ovino.