La
musica greca moderna In età moderna si riscontra in Grecia una ricca tradizione popolare e, dal secolo XIX, una produzione di musica colta, detta neollenica. La musica popolare rivela radici molto antiche, risalenti all'epoca bizantina: ebbe però il suo periodo di maggior sviluppo nei secoli della dominazione turca. Il
ricco patrimonio di canti e danze, in parte conservato, comprende canti per
nozze, funebri, conviviali, di lavoro, pastorali...; particolarmente notevoli
sono i canti dei clefti e i canti di liberazione, destinati alla sola voce
maschile e caratterizzati, come gran parte delle repertorio vocale greco, che è
essenzialmente monodico, da grande ricchezza melismatica e libertà ritmica. Grande
rilievo hanno anche le danze, fra cui il cretese pyrrìchios, il syrtòs e la tràta
(danza di pescatori). Tra
gli strumenti più usati sono la lyra (specie di ribeca che non ha nulla in
comune con la lira antica), il sanduri (liuto), la pipiza (oboe) e la tsambuna
(cornamusa), oltre a diversi tipi di tamburelli, tamburi ecc. La
ripresa di una vita musicale colta si ebbe soltanto dopo la conquista
dell'indipendenza. Il conservatorio di Atene fu fondato nel 1871. Primo
compositore di rilievo fu N. Mantzaros (1795-1872), allievo di Zingarelli a
Napoli e legato ai modi dell'opera italiana. Con
la generazione successiva si posero le basi di una scuola nazionale, ispirata al
folclore locale, il cui esponente più significativo fu M. Kalomiris (1883-1962)
che accolse anche influssi da Wagner e Strauss. La
musica europea del ‘900 ha influenzato le ultime generazioni, cui appartiene
tra gli altri I. Xenakis (n. 1922), uno dei protagonisti delle ricerche musicali
più recenti e avanzate. Va ricordato infine M. Theodorakis (n. 1925), popolare
soprattutto come autore di canzoni e musica da film. |