Per
far festa in onore degli dei o per festeggiare le vittorie militari, i Romani
partecipavano a giochi e spettacoli.
I giochi, che si svolgevano nel circo, erano gare di corse di cavalli, durante le quali i fantini
compivano vere e proprie acrobazie: condurre due cavalli contemporaneamente,
raccogliere da terra un telo appoggiato sulla pista, superare con un balzo un
carro attaccato a quattro cavalli.
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Nel mosaico è rappresentato il console
che dà il via alle corse delle bighe nel
circo
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Un “auriga”, colui che guidava la biga.
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La
più grande pista usata per le corse dei cavalli era il Circo Massimo.
C’erano poi le corse con le bighe
e le quadrighe, piccole carrozze
trainate da due o quattro cavalli, che spesso si concludevano con incidenti
disastrosi.
Gli spettatori
scommettevano sui loro preferiti; per calmare gli animi dei perdenti venivano
gettate a pioggia sugli spettatori leccornie di ogni genere e “buoni” per la
vincita di una nave, di una casa, di una fattoria…
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